
L'anno scorso quasi 87'800 persone hanno visitato l'unica riserva protetta della Svizzera in Bassa Engadina. Stando al rapporto annuale il numero dei visitatori è calato dell'1,5% rispetto al 2023 ed è ben lontano dalle cifre record raggiunte durante la pandemia. La diminuzione delle visite è dovuta alle abbondanti nevicate di febbraio e marzo che hanno reso l'inverno 2023/2024 uno dei più nevosi degli ultimi anni. La quantità totale di neve è stata di 5,7 metri, scrive il Parco nazionale svizzero. L'abbondante coltre bianca ha posticipato l'apertura di alcuni sentieri, per questo il numero dei visitatori è leggermente inferiore rispetto al 2023.
Paragone con 2020
Facendo un confronto con il 2020 la diminuzione è ancora più netta. Nel primo anno di pandemia quasi 137'000 persone hanno percorso i sentieri della riserva da fine maggio a fine ottobre. "Ora siamo tornati ai livelli pre-pandemici", ha dichiarato Hans Lozza, portavoce del Parco nazionale svizzero, a Keystone-ATS, aggiungendo che l'affluenza di visitatori durante la pandemia è stata molto impegnativa da gestire.
L'anno più caldo dal 1917
"La stazione meteorologica di Buffalora, installata nel 1917, ha registrato un aumento della temperatura media di 1,9 gradi", ha continuato Lozza. Il 2024 è stato l'anno più caldo dall'inizio delle misurazioni. La temperatura più alta registrata sul Passo del Forno a 1970 metri di quota è stata di 25,8 gradi nel mese di agosto.