Giudiziaria
Boom di multe e crollo delle condanne brevi, svolta penale in Svizzera
©Chiara Zocchetti
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Redazione
10 ore fa
Nel 2024 le pene detentive inferiori ai sei mesi senza condizionale sono crollate quasi del 50%. Una svolta legata alla riforma del Codice di procedura penale, che spinge i procuratori a preferire le sanzioni pecuniarie anche per i reati minori.

Nel 2024, il numero complessivo di condanne penali registrate nel casellario giudiziale svizzero è rimasto stabile rispetto all’anno precedente, con 111'148 iscrizioni. Ma dietro questa apparente costanza si nascondono tendenze molto diverse a seconda della legge applicata: calano le condanne ai sensi del Codice penale (–6%) e della legge sugli stupefacenti (–10%), mentre aumentano nettamente quelle legate alla legge sugli stranieri e la loro integrazione (+17%). La sanzione più diffusa resta la pena pecuniaria, che nel 2024 ha guadagnato ulteriore terreno a scapito delle pene detentive brevi senza condizionale, diminuite quasi della metà (–48%). È quanto emerge dalla statistica annuale dell’Ufficio federale di statistica (UST). Le condanne ai sensi del Codice penale sono quindi scese a poco più di 37'000, con un calo generalizzato sia per i reati violenti (–13%) sia per quelli contro il patrimonio (–5%). Prosegue anche il trend discendente delle condanne per traffico di droga, che dal 2015 non smettono di diminuire e si attestano ora sotto quota 3'700. Stabile invece il numero di infrazioni al codice della strada: poco meno di 54'000. Sul fronte opposto, crescono sensibilmente le condanne legate alla legge sugli stranieri, che hanno superato per la prima volta quota 20'000.

Le pene pecuniarie dominano, le detenzioni brevi crollano

L’88% delle condanne è stato sanzionato con una pena pecuniaria, e nell’81% dei casi si trattava di multe con la condizionale. Le pene detentive rappresentano solo il 12% del totale, e più della metà di queste sono inferiori ai sei mesi. Ma proprio in questa fascia si registra un minimo storico: le detenzioni brevi senza condizionale sono passate da quasi 6'000 nel 2023 a poco più di 3'000 nel 2024. Il calo è particolarmente evidente per le pene più brevi: quelle inferiori a 15 giorni sono crollate dell’81%, mentre quelle tra i 15 e i 29 giorni sono diminuite del 76%. A compensare questa riduzione ci sono state oltre 3'000 multe in più, sia con condizionale (+1'400) che senza (+1'600). Questi numeri segnano un nuovo punto di minimo storico, persino inferiore a quello del 2007, quando una riforma aveva introdotto le pene pecuniarie e il lavoro di pubblica utilità per limitare le pene detentive brevi. Dopo una temporanea risalita, l’andamento torna ora a riflettere quell’intento originario.

L’effetto della riforma del Codice di procedura penale

Il drastico calo delle detenzioni brevi coincide con l’entrata in vigore, il 1° gennaio 2024, di una modifica al Codice di procedura penale: i pubblici ministeri devono ora interrogare l’imputato ogni volta che un decreto d’accusa può comportare una pena detentiva da scontare. Ciò potrebbe aver spinto molti procuratori a optare per sanzioni pecuniarie in caso di reati minori, evitando l’interrogatorio o a seguito di esso. In teoria, l’aumento delle multe senza condizionale potrebbe generare entrate supplementari per lo Stato pari a circa 5,5 milioni di franchi. Ma non è detto che queste somme vengano effettivamente riscosse: se il condannato non può pagare, può comunque finire in carcere con una pena sostitutiva. Sarà la statistica dell’esecuzione delle pene a dire se la riforma avrà effetti anche sulla pressione carceraria. E nei prossimi anni si potrà valutare se la drastica riduzione delle pene detentive brevi senza condizionale avrà un impatto anche sul tasso di recidiva.

Espulsioni stabili, prevalgono quelle obbligatorie

Infine, nel 2024 sono state pronunciate 2'130 espulsioni, il 94% delle quali di tipo obbligatorio. In oltre la metà dei casi, le persone condannate hanno ricevuto una pena superiore ai cinque anni. Il 38% degli espulsi è cittadino di un Paese dell’Unione europea.