
Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) sta esaminando la possibilità di presentare un ulteriore ricorso contro la sentenza del Tribunale amministrativo federale (TAF) resa nota ieri, con la quale è stata giudicata illegittima la riduzione dei bonus dei quadri di Credit Suisse decisa dalla Confederazione. Per prima cosa, il DFF analizzerà la sentenza della corte sangallese, ha fatto sapere oggi a Keystone-ATS, poi prenderà in considerazione un nuovo appello. Il TAF, accogliendo il ricorso di dodici parti interessate, ha stabilito che le remunerazioni variabili in questione sono crediti garantiti in modo vincolante dal datore di lavoro derivanti da un contratto. Sono quindi protette dalla garanzia della proprietà, sancita nella Costituzione.
Il pacchetto di misure federali
Nella sua breve risposta, il DFF sottolinea inoltre che nel suo rapporto sulla stabilità bancaria dell'aprile dello scorso anno, il Consiglio federale ha proposto diverse misure in materia di responsabilità dei manager e inerenti alla possibilità di bloccare o confiscare retroattivamente i bonus. In questa valutazione complessiva del quadro normativo esistente, il governo ha presentato un pacchetto di 22 punti con miglioramenti al regime "too big to fail". Secondo il DFF, l'esecutivo deciderà su tali provvedimenti "nelle prossime settimane". Un divieto totale dei bonus è comunque già stato escluso.