Svizzera
Bocciate entrambe le iniziative
Keystone-ats
3 anni fa
‘Imprese responsabili’ respinta nonostante la maggioranza di SÌ (50,7%). In Ticino è passata con il 54,2% delle preferenze

Sono terminate le operazioni di spoglio sulle due iniziative popolari “Per imprese responsabili - a tutela dell’essere umano e dell’ambiente” e “Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico”. Entrambe sono state bocciate visto che la maggioranza dei Cantoni ha respinto entrambi i testi.

Per quanto riguarda le ‘imprese responsabili’, la maggioranza del popolo svizzero (50,7%) ha però votato sì all’iniziativa (49,2% i contrari). Mentre quella sul divieto di finanziare i produttori di materiale bellico ha totalizzato il 57,5% di contrari e il 42,5% di voti a favore.

In Ticino ha prevalso un sì e un no: l’iniziativa sulle imprese è stata approvata con il 54,2% delle preferenze, mentre quella sul divieto di finanziare i produttori di materiale bellico è stata bocciata per il 55,2% dei voti. La partecipazione nel Cantone è stata del 43,4%.

IMPRESE RESPONSABILI
Obiettivo fallito per l’iniziativa “Per imprese responsabili”. Il testo, in virtù dell’opposizione di gran parte della Svizzera tedesca, non ottiene la maggioranza dei Cantoni, condizione fondamentale per superare lo scoglio delle urne. L’esito del voto popolare rimane incerto, ma a questo punto diventa pura cosmesi. Su quest’ultimo risultato è ancora difficile esprimersi: la proiezione dell’istituto gfs.bern parla di una situazione in equilibrio, con il 50% delle schede per il sì e il 50% per il no. Come detto però, essendo stata rifiutata dalla maggioranza dei Cantoni e trattandosi di una modifica della Costituzione, l’iniziativa è ormai da considerarsi bocciata. Stando agli scrutini finali giunti finora, i cantoni germanofoni, più il bilingue Vallese, si sono espressi in blocco contro il testo. L’eccezione è rappresentata da Basilea Città. L’iniziativa è invece stata accolta, oltre che dal Ticino, da Neuchâtel, Giura e Ginevra. In Romandia, anche Vaud e Friburgo sono indirizzati verso un sì.

L’iniziativa chiedeva che le aziende che hanno la loro sede statutaria, l’amministrazione centrale o il centro d’attività principale in Svizzera debbano rispettare i diritti umani riconosciuti e le norme ambientali internazionali. Ciò vale anche per i danni provocati da società all’estero che le imprese elvetiche controllano economicamente.

DIVIETO DI FINANZIARE PRODUTTORI DI MATERIALE BELLICO
L’iniziativa “Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico” è stata respinta dalla maggioranza dei cantoni, tra cui Ticino (55,21% di no) e Grigioni (61,26%). Dopo i risultati di una quindicina di cantoni, la modifica costituzionale promossa dal Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) è stata accolta solo da Basilea Campagna (57,14% sì), Giura (54,68%) e Neuchâtel (52,27%).

L’iniziativa chiedeva di proibire alla Banca nazionale svizzera (BNS), alle fondazioni e alle casse pensioni di investire nelle imprese che realizzano oltre il 5% del loro giro d’affari annuo con la fabbricazione di materiale bellico.

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