
Per il momento l'esercito non è ancora autorizzato a intervenire a Blatten, il comune vallesano travolto da una frana il 28 maggio scorso. Il rischio di nuove cadute di massi dal Kleines Nesthorn che sovrasta la località è ancora troppo elevato. Oggi una trentina di persone si sono messe al lavoro per sgomberare la strada che conduce al lago formatosi sul versante occidentale del cono detritico che ha seppellito Blatten. Nel corso della settimana il bacino idrico verrà fatto defluire in maniera controllata, ha dichiarato Fernando Lehner, dello Stato maggiore di condotta regionale, a Keystone-ATS. L'esercito non può tuttavia ancora intervenire per il momento, poiché il rischio di caduta massi è troppo elevato. Si registra ancora una forte attività sul Kleines Nesthorn, ha aggiunto Lehner.
Instabilità
La montagna è instabile e si verificano regolarmente cadute di massi. Per questo motivo non è ancora possibile iniziare i lavori di sgombero del secondo lago - situato a ridosso del cono detritico, ovvero sul lato est - che dovrà essere dapprima liberato dai tetti delle case e da altri detriti. Per tali operazioni è infatti previsto l'impiego di imbarcazioni dell'esercito. Nel frattempo nella Lötschental gli abitanti di Wiler, Kippel e Ferdenadsi - sfollati lo scorso 29 maggio - si apprestano a celebrare le consuete processioni del Corpus Domini, previste per questo giovedì, ha dichiarato Lehner.
L'evento
Il 28 maggio una frana ha distrutto gran parte del villaggio di Blatten. Circa 300 abitanti rimasti sono stati evacuati in tempo. Una persona risulta tuttora dispersa. Il volume di roccia staccatasi ammonta ormai a 3,5 milioni di metri cubi. Secondo le stime degli esperti, un milione di metri cubi di roccia sono ancora in movimento e l'ammontare attuale dei danni è stimato tra i 500 milioni e il miliardo di franchi. La Confederazione ha dal canto suo messo a disposizione 5 milioni come aiuto immediato.