
Continuano i lavori di bonifica del lago formatosi dietro al cono detritico che ha sepolto il villaggio di Blatten (VS) sei settimane fa. Il legname recuperato dall'esercito viene bruciato ogni venerdì all'aperto. L'intervento dell'esercito è previsto fino al 31 luglio. La data esatta per la conclusione delle operazioni dipenderà dalle condizioni meteorologiche delle prossime tre settimane. Attualmente a Blatten sono impegnati venti militari del battaglione d'aiuto in caso di catastrofe. La metà lavora direttamente sul lago per rimuovere i materiali galleggianti, mentre l'altra metà li smista e li deposita in un'area predisposta a tale scopo.
480 metri cubi di legname nel lago
Secondo l'esercito, interpellato da Keystone-ATS, non è possibile stimare con precisione il volume di materiale già raccolto: la quantità di detriti e legno estratti dal lago non viene misurata. Da parte sua, l'Ufficio vallesano dell'ambiente (DUW/SEN) stima in 480 metri cubi il legname galleggiante che deve essere recuperato. "Su decisione del Comune di Blatten, presa dopo aver valutato attentamente tutti gli interessi in gioco e per rispondere prioritariamente alle esigenze di sicurezza, il legno galleggiante recuperato viene eccezionalmente incenerito sul posto", ha indicato il DUW/SEN a Keystone-ATS. "Le rive del lago non sono accessibili ai camion, e un'evacuazione via aerea non è realistica, viste le quantità in gioco, i costi e le conseguenti emissioni", riassume il DUW/SEN. L'operazione di incenerimento viene effettuata ogni venerdì dall'esercito, in collaborazione con i pompieri della Lötschental. Ogni giorno vengono poi prelevati campioni per rilevare la presenza di metalli pesanti e inquinanti organici persistenti, come diossine e IPA (idrocarburi policiclici aromatici). "Le ceneri con elevata concentrazione di sostanze inquinanti sono raccolte e smaltite in modo controllato", aggiunge il DUW/SEN. Gli altri materiali vengono separati e saranno eliminati in un secondo momento, ancora da definire.
Frane ancora in corso
Dal punto di vista geologico, la situazione rimane instabile. "Le frane sono ancora quotidiane sul Kleines Nesthorn", afferma l'Ufficio vallesano per i pericoli naturali (DNAGE/SDANA) contattato da Keystone-ATS. "I resti del ghiacciaio sono monitorati costantemente e il rischio di crolli fino al fondovalle resta elevato". "In zone poco esposte sono attualmente in corso analisi sulla composizione dei materiali", aggiunge il DNAGE/SDANA, ricordando che "la maggior parte del cono di deiezione potrebbe essere coinvolta in caso di una frana di grandi dimensioni dal Kleines Nesthorn". Permane inoltre un pericolo di colate detritiche.
Il lago si è ridotto di un terzo
La portata del fiume Lonza rientra nei valori medi stagionali. Il volume del lago si è ridotto di circa un terzo e il deflusso dell'acqua avviene in modo regolare, afferma ancora il DNAGE/SDANA. Intanto, continuano ad arrivare donazioni. La Catena della Solidarietà ha annunciato di aver ricevuto 21,3 milioni di franchi. In totale, secondo un conteggio di Keystone-ATS, sono stati raccolti circa 62,2 milioni di franchi tra donazioni pubbliche e private.