
La protezione civile e il servizio civile dovrebbero essere unificati per garantire un numero sufficiente di effettivi in caso di catastrofi naturali. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale approvando, con 113 voti contro 75 e una astensione, una mozione della sua Commissione della politica di sicurezza. L'atto parlamentare chiede di introdurre al più presto questa variante, presentata dal Consiglio federale in gennaio in un rapporto, per far fronte al rischio di carenze di personale nella protezione civile.
"Troppe persone svolgono il servizio civile"
"L'urgenza della situazione richiede un intervento immediato", ha dichiarato Isabelle Chappuis (Centro/VD) a nome della commissione che ha promosso il testo. La vodese ha citato le recenti catastrofi a Blatten e nella Val de Bagnes, in Vallese. Attualmente, "troppe persone svolgono servizio civile", ha sottolineato il co-relatore Heinz Theiler (PLR/SZ). "Se non reagiamo rapidamente, rischiamo di non essere in grado di rispondere ai bisogni in caso di catastrofi", ha aggiunto.
Il dibattito
La sinistra e il PVL si sono fortemente opposti al progetto, che considerano uno smantellamento del servizio civile. "Con questo testo, resterebbero solo due ambiti in cui i civilisti sarebbero attivi: l'ambiente e le cure. Eppure, questi sono una risorsa indispensabile, ad esempio nelle scuole, nelle case per anziani e nelle aziende agricole", ha dichiarato Patrick Hässig (PVL/ZH). Lo zurighese ha accusato la destra di manovre politiche che ostacolano i dibattiti in corso, in particolare sul servizio civile universale. Anche il ministro della difesa Martin Pfister si è dichiarato contrario. Visto il costo del progetto, il Consiglio federale preferirebbe valutare la questione solo una volta concluse le discussioni in corso, ha affermato. Invano. La mozione passa ora all'esame del Consiglio degli Stati.