
I consiglieri federali Guy Parmelin e Elisabeth Baume-Schneider hanno incontrato i rappresentanti dell'industria farmaceutica nel quadro della vertenza commerciale con gli Stati Uniti, paese che assorbe una buona fetta dell'export di queste imprese.
A settembre una tavola rotonda
Su quanto discusso, le parti mantengono il riserbo. Ciò che si sa, stando a una nota del Dipartimento federale dell'interno, è che all'incontro ha partecipato il presidente del Cda di Roche, Severin Schwan, e il responsabile delle relazioni commerciali esterne di Novartis, Patrick Horber. La riunione fra questi due manager e i "ministri" è stata l'occasione per una valutazione della situazione dopo l'adozione da parte di Washington di tariffe aggiuntive del 39% per i prodotti provenienti dalla Svizzera. In settembre, la responsabile del DFI e il "ministro" dell'economia, terranno una tavola rotonda con l'industria farmaceutica. Stando alla nota, al momento fervono i preparativi in vista di questo appuntamento.
Per ora industria farmaceutica esclusa dai dazi
Al momento, l'industria farmaceutica, forte esportatrice, è esclusa dai dazi aggiuntivi. Tuttavia, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato di imporre tariffe fino al 250% sui farmaci e altri prodotti medici. Il motivo? Trump rinfaccia a questo settore di imporre prezzi troppo elevati per i propri medicinali. Il 7 di agosto scorso, quando sono entrati in vigore i dazi "punitivi" nei confronti della Svizzera, Interpharma, l'associazione delle imprese farmaceutiche elvetiche, aveva deplorato il fallimento dei negoziati Berna-Washington per una riduzione delle tariffe. Le tariffe doganali imposte dagli Usa causano gravi danni economici alla Svizzera, aveva riferito l'associazione. L'organizzazione ricordava anche che, per il momento, i prodotti farmaceutici sono esenti da queste misure. Indipendentemente dalle discussioni sulle tariffe, gli Stati Uniti hanno però contattato direttamente 17 aziende del settore chiedendo loro di offrire negli Usa prezzi comparabili a quelli di altri Paesi con un potere economico simile.