Svizzera
Berset apre a qualche allentamento
Keystone-ats
3 anni fa
Il Consigliere federale ha annunciato che il Governo fisserà settimana prossima la linea per le riaperture, che saranno graduali: “Capiamo la frustrazione e anche noi vogliamo riaprire”

Il ministro della sanità Alain Berset apre lo spiraglio a un parziale allentamento delle misure in vigore per contrastare il coronavirus. Il Consiglio federale fisserà settimana prossima la linea e in seguito ci sarà una consultazione con i Cantoni, afferma il friburghese, invitando gli svizzeri una volta di più a dare prova di pazienza.

“Anche noi vogliamo riaprire”
“Capiamo la frustrazione e anche noi auspichiamo delle riaperture”, ha affermato il titolare del Dipartimento federale dell’interno (DFI) in un’intervista apparsa oggi su vari giornali romandi. Se da un lato la situazione sanitaria continua a migliorare, dall’altro “dobbiamo mantenere una certa prudenza” a causa dell’aumento delle infezioni legate alle varianti del virus, dichiara Berset.

Settimana scorsa gli ambienti economici e più di un partito, in primis PLR e UDC, avevano aspramente criticato il consigliere federale, dopo che questi aveva frenato sulla possibilità di togliere le misure anti-Covid con l’avvento del mese di marzo. Una petizione che chiede la fine del semiconfinamento ha già raccolto oltre 200’000 firme. Berset respinge però i rimproveri. “Mi rendo conto che la situazione sia insostenibile per chi possiede un negozio, un ristorante o un cinema”, ma l’evoluzione del contesto sanitario “comporta grandi rischi”. Il governo comunque, ha assicurato, ascolta sempre ogni parere.

“Dove sono le lamentele quando i contagi esplodono?”
“Dall’inizio della crisi si può constatare che alcune voci, provenienti soprattutto dagli ambienti economici, si fanno sentire quando c’è un miglioramento, mentre spariscono quando i contagi esplodono”, ha aggiunto togliendosi un sassolino dalla scarpa Berset. D’altronde non si può accontentare tutti, si dice consapevole il ministro, anche perché nei momenti in cui i casi aumentano rispunta chi accusa l’esecutivo di immobilismo. Il friburghese ha pure smentito chi incolpa il Consiglio federale di non avere una strategia per far fronte alla crisi. “I partiti domandano certezze e li capisco, ma ciò è merce rara se non inesistente” in periodi simili, fa notare Berset sollecitando a “restare flessibili”.

Il pericolo delle varianti: “Non è una scusa”
Il Consigliere federale ha inoltre risposto con decisione alla domanda se quella delle varianti sia “una scusa” per tenere chiuso anche a fronte di un abbassamento dei contagi: “Come tutti, faccio molta fatica a sopportare queste misure restrittive” ma “queste sono state applicate per evitare che la situazione, con le nuove varianti, non divenga incontrollabile come in Regno Unito o in Portogallo”. Un obiettivo raggiunto finora in parte, ha dichiarato Berset, “malgrado alcuni momenti difficili”. In ogni caso, ha specificato “le aperture sono necessarie per vivere ma non si possono fare senza assumersi dei rischi”, e riaperture troppo veloci in alcuni paesi hanno poi obbligato a richiudere con restrizioni ancora più severe. Per il Consigliere federale quello è uno scenario da evitare.

Gli errori: troppo relax in estate e comunicazione imperfetta
Tirando le somme a un anno dall’inizio della pandemia, il consigliere federale osserva che la Svizzera si è troppo rilassata durante l’estate. Il governo è inoltre stato eccessivamente ottimista permettendo di nuovo i grandi eventi da ottobre. “Ma dopo settimane di restrizioni, credo che tutti avessero bisogno di respirare un po’”, ha proseguito. Anche la comunicazione tra Berna e i Cantoni non sempre ha funzionato come desiderato, ha ammesso. Berset ha infine sottolineato come la protezione delle persone vulnerabili sia stata fin dall’inizio l’obiettivo primario del governo.

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