Svizzera
Berna, riparte il processo per striscione Kill Erdogan
Keystone-ats
3 anni fa
Dopo l’interruzione del processo il 19 gennaio, la sentenza dovrebbe essere pubblicata il 9 marzo

Si è riaperto oggi il processo per uno striscione che nel corso di una manifestazione del 2017 a Berna inneggiava alla morte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La parola è andata all'accusa.

Chieste pene pecuniarie
La procura ha chiesto contro i quattro imputati al Tribunale regionale di Berna-Mittelland pene pecuniarie - in parte sospese - fra le 32 e le 40 aliquote giornaliere di importo da definire. Le persone alla sbarra sono accusate di pubblica istigazione a un crimine o alla violenza e sommossa. Diversi video e foto mostrano i quattro vicini allo striscione - che recava la scritta “Kill Erdogan with his own weapons!” (”Uccidete Erdogan con le sue stesse armi!”) - e in parte anche su un furgone mentre lo trasportavano. Hanno cercato di diffondere il messaggio in tutto il mondo e questo, secondo l’accusa, li rende responsabili, che abbiano creato loro lo striscione oppure no.

La difesa vuole l’assoluzione
La difesa, dal canto suo, ha chiesto l’assoluzione per tutti e quattro gli imputati. Non si capisce quale sia la loro colpa, visto che nessuno li accusa di aver creato lo striscione, è stato detto nel corso del dibattimento. Esservi immortalati di fianco non è certo sufficiente per dichiarare - come ha fatto la procura - che si è diffuso il messaggio di voler uccidere Erdogan. Una condanna, ha proseguito la difesa, sarebbe possibile solo in caso di azioni dirette, come l’incitamento esplicito e attivo alla violenza. Gli avvocati smentiscono pure che lo stesso striscione sia un invito alla violenza nei confronti del presidente turco, poiché va considerato il contesto spesso provocatorio di questo tipo di manifestazioni.

Parte di una manifestazione
Lo striscione incriminato è stato esposto durante una manifestazione per la democrazia in Turchia svoltasi nel marzo del 2017, otto mesi dopo il fallito colpo di Stato e tre settimane prima di una votazione riguardante un aumento dei poteri di Erdogan. Il tutto era stato organizzato da associazioni di curdi, dal PS e dai Verdi, così come da altre organizzazioni. Nel centro di Berna si erano riunite migliaia di persone. Durante un raggruppamento separato di circa 150 autonomi di estrema sinistra è stato esposto lo striscione, su cui era raffigurato anche il volto del presidente turco e una pistola puntata nella sua direzione. Il caso aveva avuto una grande eco in Turchia, con proteste ai più alti livelli e lo stesso Erdogan che aveva invitato la Confederazione a smetterla di sostenere organizzazioni terroristiche.

Processo interrotto
Il processo era stato interrotto dal giudice il 19 gennaio. Inizialmente prevedeva di chiudere il caso in due giorni, ma la cosa non è stata possibile a causa del tempo perso su una richiesta di esclusione dall'aula di un giornalista turco.

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