Svizzera
Berna non riconosce le repubbliche separatiste
La Segretaria di Stato Livia Leu. Screenshot video
La Segretaria di Stato Livia Leu. Screenshot video
Lara Sargenti
2 anni fa
Lo ha confermato la Segretaria di Stato Livia Leu, che ha invitato le parti a rimettersi sul tavolo delle trattative. Il Consiglio federale non ha ancora deciso eventuali sanzioni contro la Russia

La decisione della Russia di riconoscere le regioni ucraine di Luganks e Donetsk come repubbliche popolari indipendenti è stata condannata dall’Ufficio federale degli affari esteri, che ha parlato di “flagrante violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina e degli accordi di Minsk”. Concetti che sono stati ribaditi oggi durante la conferenza stampa odierna organizzata dal DFAE per spiegare la posizione della Svizzera in relazione alla crisi ucraina.

La Svizzera non riconosce le regioni indipendentiste
“La Svizzera è molto preoccupata”, ha esordito la segreteria di Stato Livia Leu di fronte ai media. “La Svizzera non riconosce le regioni indipendentiste di Donetsk e Lugansk e continua a considerarle parte dello Stato ucraino”. Una posizione che è stata comunicata oggi all’ambasciatore russo in Svizzera, che è stato convocato dal DFAE. La Svizzera si è sempre impegnata per un soluzione pacifica nell’ambito delle trattative portate avanti dall’OSCE e intende continuare a sostenerla, ha proseguito Leu, citando in particolare la missione speciale di monitoraggio dell’OCSE in Ucraina. “La Svizzera sostiene questo processo di pace con personale ed esperti. I temi umanitari rimangono per il nostro paese molto importanti”, ha ribadito la segretaria di Stato, che ritiene l’OCSE la giusta piattaforma per dialogare tra le parti.

Si attende sulle sanzioni
Per quanto riguarda possibili sanzioni nei confronti della Russia, il Consiglio federale non ha ancora preso decisioni in merito e attende l’UE prima di esprimersi, analizzando le decisioni europee da un punto di vista economico, giuridico e umanitario. Il tema sarà anche all’ordine del giorno della seduta del Governo prevista domani e il presidente della Confederazione si esprimerà di fronte alla stampa. Dopo l’annessione russa della Crimea, ha ricordato Leu, l’Unione europea aveva adottato misure di ritorsione. La Confederazione non l’aveva invece seguita in base al principio che la Svizzera le adotta unicamente se decise in sede ONU. Provvedimenti erano però stati presi per prevenire l’eventuale aggiramento attraverso la Svizzera delle sanzioni internazionali adottate contro la Russia.

Ci saranno conseguenze
L’escalation in Ucraina avrà in ogni caso conseguenze anche per la Svizzera. “È un problema di tutti se la sicurezza in Europa è minacciata”, ha aggiunto Leu. Il futuro mostrerà quali saranno gli effetti: è possibile che ci siano ondate di rifugiati, interruzioni di forniture e altre conseguenze economiche. “Molto dipenderà dalla durata del conflitto”, ha precisato la segretaria di Stato.

Attivata cellula di crisi
Il responsabile del centro di gestione delle crisi del DFAE Hans-Peter Lenz ha sottolineato che la Svizzera sta lavorando sulla crisi ucraina dallo scorso 14 febbraio ed è stata organizzata una cellula di crisi, che comprende membri del DFAE e di altri Dipartimenti. Anche le ambasciate svizzere a Kiev, Mosca, Minsk e Varsavia sono coinvolte nei lavori. L’ambasciata a Kiev, ha specificato Lenz, è aperta e operativa e i servizi consolari vengono forniti regolarmente. Quattro persone lavorano da inizio settimana a Berna. Anche i famigliari dei collaboratori si trovano da una settimana in Svizzera e il Dipartimento si sta occupando di loro. Delle tre persone attive in seno all’OSCE come esperti per gestire la crisi, due si trovano attualmente sul posto.

I cittadini svizzeri in Ucraina
Attualmente presso l’ambasciata a Kiev sono annunciati 296 cittadini svizzeri o con doppia cittadinanza, di cui 10 risiedono nella regione di Donetsk. Il numero preciso di cittadini svizzeri che si trovano attualmente su suolo ucraino non è tuttavia noto, ha detto Lenz.

Viaggiare nella regione
I consigli di viaggio per la regione sono costantemente rivisti e se necessario modificati, ha poi ricordato Lenz. Stando al suo sito internet, il DFAE attualmente sconsiglia i viaggi turistici e tutti gli altri viaggi non urgenti a destinazione dell’Ucraina. In alcune regioni del Paese sono sconsigliati i viaggi in generale. Alle persone svizzere nelle regioni di Donetsk e Luhansk viene raccomandato di lasciare temporaneamente la zona con i propri mezzi. A tal proposito, Lenz ha ricordato che è ancora possibile lasciare l’Ucraina con mezzi commerciali.

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