
Circa 20'000 persone, secondo gli organizzatori, hanno manifestato oggi pacificamente a Berna contro le azioni di Israele nella Striscia di Gaza. Insieme a un'ampia coalizione di associazioni, sindacati e partiti, hanno chiesto al Consiglio federale di agire rapidamente per tutelare il diritto internazionale umanitario.
Presenti anche partiti politici e sindacati
Con temperature vicine ai 30 gradi, migliaia di persone si sono radunate a inizio pomeriggio sulla Schützenmatte a Berna. Il corteo ha attraversato il centro storico fino a Piazza federale, dove si sono tenuti diversi discorsi. Numerose le organizzazioni palestinesi e per i diritti umani presenti, affiancate, per la prima volta, da partiti politici e sindacati, scrive Amnesty International, una delle organizzatrici, in un comunicato.
Israele blocca l'ingresso degli aiuti umanitari
Nella nota si ricorda come diverse organizzazioni internazionali, tra cui la stessa Amnesty International, definiscono le azioni di Israele a Gaza "un genocidio". In un anno e mezzo, stando all'associazione umanitaria, l'esercito israeliano ha ucciso oltre 55'000 persone, di cui almeno 15'000 bambini. Da mesi, Israele blocca l'ingresso degli aiuti umanitari da parte delle organizzazioni internazionali. Le rare distribuzioni effettuate dalla Gaza Humanitarian Foundation - sostenuta da Stati Uniti e Israele - vengono spesso prese di mira dall'esercito israeliano, che spara anche sui civili affamati, afferma Amnesty International.
Chiesto al Consiglio federale il cessate il fuoco immediato
Per questo motivo, gli organizzatori della manifestazione hanno chiesto al Consiglio federale di impegnarsi attivamente per un cessate il fuoco immediato, duraturo e sotto supervisione internazionale, e per la revoca immediata del blocco della Striscia di Gaza. L'esecutivo dovrebbe anche condannare esplicitamente i crimini di guerra commessi da Israele e sostenere tutte le iniziative contro le espulsioni illegali della popolazione da Gaza e dalla Cisgiordania. Berna è anche invitata a riprendere il finanziamento degli aiuti umanitari d'emergenza per Gaza tramite l'agenzia Onu UNRWA.
Interrompere di ogni forma di cooperazione militare con Israele
I manifestanti hanno anche auspicato l'interruzione di ogni forma di cooperazione militare con Israele e di riconoscere il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione. Gli organizzatori della dimostrazione odierna vorrebbero inoltre che il Consiglio federale si attivi per la liberazione di tutti gli ostaggi e dei prigionieri detenuti in Israele e nei territori palestinesi occupati.
Ruth Dreifuss: "Non esiste neutralità di fronte alla violazione dei diritti umani"
Tra le persone che hanno preso la parola oggi su Piazza federale c'è stata anche l'ex consigliera federale Ruth Dreifuss. Dopo aver ricordato di essere nata in una famiglia ebrea, la ginevrina ha accusato il governo israeliano "di condurre una guerra non solo contro il terrorismo di Hamas, ma contro il popolo palestinese". Colei che è stata in governo dal 1993 al 2002 ha detto di non potersi identificare con la posizione attuale del Consiglio federale: "non esiste neutralità di fronte alla violazione dei diritti umani", ha sostenuto.
Mazzone: "Il CF è sistematicamente dalla parte sbagliata della Storia"
Critiche all'esecutivo sono giunte anche dalla presidente del sindacato Unia Vania Alleva, secondo cui "l'inazione del nostro governo è inaccettabile". "Chi oggi tace, si rende complice del governo israeliano di estrema destra guidato da Netanyahu", ha dichiarato il co-presidente socialista Cédric Wermuth nel suo intervento. Più dure le parole della presidente dei Verdi Lisa Mazzone: "fin dall'inizio di questa catastrofe umanitaria, il Consiglio federale si trova sistematicamente dalla parte sbagliata della Storia". Per la ginevrina, il ministro degli esteri Ignazio Cassis è colpevole di disinformazione e propaganda a favore di Netanyahu. "Un consigliere federale del genere - ha aggiunto - non ha posto nel Paese depositario delle Convenzioni di Ginevra".