Svizzera
Berna dice no alla tassa di transito proposta da Marco Chiesa
©Gabriele Putzu
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Keystone-ats
6 giorni fa
La tassa non è in contrasto con gli accordi conclusi tra Svizzera e UE, ma il Consiglio federale la ritiene difficilmente applicabile. Si dovrebbe modificare la Costituzione che prevede, tranne eccezioni, l'uso gratuito delle strade.

L'introduzione di una tassa di transito per gli automobilisti che attraversano la Svizzera senza fermarsi è compatibile con gli accordi bilaterali conclusi con l'UE. La sua introduzione è però mal vista dal Consiglio federale, che la ritiene poco o difficilmente applicabile.

La mozione di Chiesa

Il Governo era chiamato ad esprimersi su una mozione depositata dal "senatore" ticinese Marco Chiesa (UDC). La tassa, secondo il parlamentare democentrista, dovrebbe colpire i veicoli che entrano in Svizzera da un Paese confinante per proseguire verso un altro Paese confinante senza una permanenza significativa nella Confederazione. L'importo della tassa, secondo quanto chiesto da Chiesa nel suo atto parlamentare, dovrebbe variare in funzione della densità del traffico, oltre che per fascia oraria e giorno della settimana. L'obiettivo è ridurre il sovraccarico della rete viaria nazionale dovuto ai veicoli in transito, in particolare lungo gli assi nord-sud.

Le motivazioni del Governo

Nella sua presa di posizione pubblicata oggi, il Governo conferma che la proposta "non sarebbe in contrasto con gli accordi conclusi tra la Svizzera e l'UE". Una sua introduzione non è però auspicata. Per essere introdotta sarebbe infatti necessario modificare la Costituzione, che prevede, tranne eccezioni, l'uso gratuito delle strade. Contrariamente a quanto ipotizzato da Chiesa, non è possibile introdurre una deroga in quanto la proposta non si limita a singole opere o tratti stradali.