Svizzera
Benzina in Francia, “Così si aiutano i ricchi svizzeri”
Immagine Shutterstock
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Keystone-ats
2 anni fa
Secondo Loïc Hervé, senatore francese dell'Alta Savoia, la diminuzione dei prezzi del carburante beneficia i confederati. Il consigliere di Stato ginevrino Mauro Poggia replica però che la situazione è ben più complessa

Non si placa la polemica sui frontalieri svizzeri che si recano in Francia per fare il pieno di benzina. Secondo Loïc Hervé, senatore francese dell'Alta Savoia, la riduzione dei prezzi della benzina in Francia significa aiutare “i ricchi svizzeri”, i quali attraversano il confine per fare il pieno a prezzo scontato. Per il consigliere di stato Mauro Poggia, da sempre in prima linea sul tema dei frontalieri, la questione non è però così semplice.

“Non dobbiamo aiutare i ricchi, i nostri amici svizzeri, i turisti stranieri: dobbiamo sostenere i francesi che lavorano“.
La controversia, riferisce oggi il portale romando Le Matin, è partita la settimana scorsa con le dichiarazioni di Loïc Hervé, senatore francese dell'Alta Savoia, il dipartimento che confina a sud con Ginevra. “È assolutamente necessario aiutare i francesi che ne hanno più bisogno”, ha affermato l’esponente del centro-destra in un reportage di France 3 sul turismo “del pieno”. “Non dobbiamo aiutare i ricchi, i nostri amici svizzeri, i turisti stranieri: dobbiamo sostenere i francesi che lavorano”.

“Gli aiuti di stato francesi non dovrebbero a priori andare a beneficio di persone che non risiedono sul territorio francese”
Domenica è arrivata la reazione di Poggia, l'esponente del Mouvement Citoyens Genevois (MCG) che ha fatto della preferenza indigena la pietra angolare della sua azione politica fin dalla sua elezione in governo nel 2013, ottenendo anche diversi successi pratici. Secondo Poggia il ragionamento di Hervé è di per sé corretto: “gli aiuti di stato francesi non dovrebbero a priori andare a beneficio di persone che non risiedono sul territorio francese.” Ma ha subito aggiunto che la questione va allargata, perché i rapporti transfrontalieri non si limitano allo sfruttamento del prezzo della benzina. “Dovrebbe esserci un prezzo per i residenti e un prezzo per i ‘frontalieri svizzeri’ anche per altri beni di consumo, al fine di ridurre il turismo degli acquisti dalla Svizzera alla Francia e ripristinare così una sana concorrenza tra i due paesi?”, si è chiesto Poggia su Facebook.

La questione degli assegni familiari
Il 63enne ha inoltre ricordato al senatore che i lavoratori frontalieri che vivono in Francia beneficiano degli assegni familiari elvetici, “superiori a Ginevra per tenere conto del costo della vita nel cantone, e questo a partire dal primo figlio, anche se, dato il livello del loro stipendio, spesso non ne avrebbero diritto in Francia”. Poggia si chiede se non sarebbe meglio adattare questo sistema di indennità “alla scala del domicilio del lavoratore”. “Come si vede, le apparenti buone idee di alcuni possono darne ad altri”, ha ironicamente osservato.

“Incogruenza di confine”
Da parte sua in un messaggio diffuso ieri su Twitter e ripreso oggi da Le Matin, Hervé torna alla carica. Dopo aver ringraziato Poggia per “mantenere il dibattito a un livello elevato” il parlamentare ha ammesso che i consumatori svizzeri non sono direttamente responsabili di questa situazione: a suo avviso rimane però una “incongruenza di confine”. Tanto più che in settembre e ottobre lo sconto sul carburante da parte del governo francese dovrebbe passare da 18 a 30 centesimi: senza tener conto del rafforzamento del franco, “la sovvenzione, il regalo pagato dai contribuenti francesi, sarà dell’ordine di 15 euro per ogni pieno in settembre e ottobre”, sottolinea Hervé.

“Nelle settimane a venire, compatisco i benzinai svizzeri!”
“Non posso rimproverare ai nostri vicini svizzeri di approfittare della solidarietà nazionale del paese confinante”, prosegue Hervé. Il politico si chiede però quali sarebbero state le reazioni da parte elvetica, in particolare dell'UDC, se la situazione fosse stata esattamente opposta: “sicuramente molto meno moderate delle mie”, dice il 42enne. “Morale”, conclude, “nelle settimane a venire, compatisco i benzinai svizzeri!”.

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