
Secondo il segretario di Stato della migrazione, Vincenzo Mascioli, in futuro non dovrebbero più esserci centri speciali per richiedenti asilo renitenti. Tuttavia, a suo avviso, il fatto di separare gli elementi problematici dagli altri asilanti rimane una buona cosa. "È ormai evidente che qualcosa non funziona nei centri speciali", ha dichiarato Mascioli in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) prevede di separare le persone recalcitranti, ma di mantenerle all'interno dei centri di asilo federali esistenti o nelle loro vicinanze. A tal fine è previsto un progetto pilota, ha dichiarato Mascioli, senza specificare dove si svolgerà.
Un provvedimento che avrà "un impatto positivo"
Secondo Mascioli, questa separazione consente di migliorare le misure di sicurezza per tutti i richiedenti asilo. Nell'intervista rilasciata alla NZZ, si è detto convinto che questo provvedimento avrà un impatto positivo sull'atmosfera dei centri. Il Segretario di Stato ha parlato di "alcuni giovani" che saranno alloggiati separatamente. A suo avviso, questo progetto fornirebbe "un vero valore aggiunto per la stragrande maggioranza dei richiedenti asilo che si comportano in modo corretto e pacifico". Se questa misura riducesse anche i costi, Mascioli ritiene che sarebbe possibile migliorare ulteriormente la presa a carico dei richiedenti.
La "task force per i multirecidivi"
A fine giugno, la SEM ha annunciato l'intenzione di chiudere il centro speciale per richiedenti asilo renitenti di Les Verrières (NE). Non è ancora stata fissata una data, poiché la Segreteria vorrebbe prima discuterne con i Cantoni. La SEM aveva lasciato intendere che stava valutando diverse alternative. La "task force per i multirecidivi" ha iniziato i lavori il 16 giugno. Si prevede che darà un contributo significativo alla gestione dei richiedenti asilo recalcitranti o delinquenti. Queste discussioni saranno integrate nello sviluppo della strategia globale in materia di asilo.