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Bambini feriti di Gaza curati in Svizzera, Zurigo dice no
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Redazione
2 giorni fa
La direttrice della sanità zurighese Natalie Rickli ha rifiutato di partecipare all'azione umanitaria per accogliere bambini feriti provenienti dalla Striscia. Altri Cantoni, tra cui il Ticino, si sono dimostrati solidali.

La Svizzera ha organizzato un’azione umanitaria per accogliere sul proprio territorio una ventina di bambini provenienti da Gaza che necessitano di cure mediche urgenti, insieme alle proprie famiglie. I Cantoni Ticino, Basilea-Città, Ginevra e Vallese hanno risposto positivamente all'appello del Consiglio federale. Diversa la posizione del Canton Zurigo, rivela oggi il Sonntagsblick: la direttrice della sanità Natalie Rickli (UDC) ha respinto l’iniziativa, nonostante la presenza del rinomato Kinderspital. Il portavoce della consigliera di Stato zurighese ha spiegato questo rifiuto con la prassi di non rispondere a "richieste informali". La decisione ha suscitato perplessità, anche all'interno della stessa direzione sanità. La questione sarà discussa ufficialmente dal Consiglio di Stato zurighese dopo le vacanze autunnali, a fine ottobre: non è escluso che la decisione di Rikli venga ribaltata, sottolinea il domenicale. 

Cosa prevede il piano

Il piano della Confederazione prevede che i bambini vengano trasferiti in Svizzera con la Rega, accompagnati da familiari stretti per un massimo di quattro persone. Il trasporto sarebbe finanziato dalla Confederazione, mentre i costi delle cure mediche ricadrebbero sui cantoni. Nel frattempo, altri Paesi come Italia e Regno Unito hanno già accolto piccoli pazienti provenienti da Gaza. Secondo organizzazioni internazionali, oltre 15’000 bambini sono morti dall’inizio della guerra e migliaia non hanno accesso a cure adeguate.