Svizzera
Aviaria, airone cenerino morto nel parco zoologico di Berna
Immagine Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Accertamenti sono in corso per capire se si tratta di una variante altamente contagiosa e se è necessario prendere ulteriori misure. La malattia è attualmente presente in quasi tutti i Paesi europei, indica l’USAV

In un airone cenerino morto nel Parco zoologico di Berna è stato rilevato il virus dell’influenza aviaria. La Confederazione sta analizzando la situazione in vista di eventuali misure contro la diffusione dell’epizoozia.

Accertamenti in corso
L’Istituto di virologia e di immunologia (IVI) sta esaminando se si tratta di una variante altamente contagiosa, scrive in una nota odierna l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV). In caso di sospetto confermato, saranno prese misure per proteggere gli effettivi di pollame domestico, tra cui, ad esempio, l’obbligo di evitare il contatto con uccelli selvatici. Gli accertamenti vengono effettuati presso l’ospedale veterinario di Berna. Finora, nessuno degli altri uccelli nel Parco zoologico ha mostrato alcun sintomo. A seconda dello sviluppo della situazione, l’Ufficio veterinario del canton Berna e l’USAV forniranno informazioni sulle possibili misure nei prossimi giorni.

L’influenza aviaria si diffonde in Europa
L’influenza aviaria è attualmente presente in quasi tutti i Paesi europei. Nelle zone costiere del Mare del Nord si segnala una moria di massa di uccelli acquatici. Sussiste quindi un rischio che gli uccelli migratori introducano il virus in Svizzera. Le misure preventive annunciate alla fine di novembre continueranno pertanto ad essere applicate lungo i fiumi e i laghi dell’Altopiano svizzero almeno fino al 15 marzo 2022. In queste zone, il pollame può uscire all’aperto solo a determinate condizioni. Le oche o i ratiti (gli uccelli che non volano, come gli struzzi) devono essere tenuti separati dai polli e i sintomi sospetti negli animali devono essere notificati immediatamente alle autorità veterinarie cantonali.

Non toccare le carcasse animali
Secondo le conoscenze attuali, il virus si trasmette all’essere umano in casi estremamente rari. Le persone che si imbattono in carcasse di uccelli selvatici sono pregate di non toccarle in via precauzionale e di segnalare il ritrovamento agli organi di polizia o al guardiacaccia. Il consumo di carne di pollame e uova non costituisce alcun pericolo, sottolinea l’USAV.

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