
Dopo l'approvazione della riforma fiscale associata al finanziamento dell'AVS, le formazioni politiche si preparano per la prossima battaglia: la riforma del primo pilastro. I Giovani Verdi-liberali propongono di abolire le rendite AVS per i pensionati ricchi e di alzare progressivamente l'età pensionabile fino a 67 anni.
Oggi migliaia di persone che già percepiscono un alto reddito beneficiano di una rendita AVS pur non avendone la necessità, scrivono oggi in una nota i Giovani Verdi-liberali. La ridistribuzione della ricchezza è sempre stata un principio alla base dell'AVS. Questo principio andrebbe rafforzato, si legge ancora nella nota.
La sezione giovanile del Partito verde-liberale (PVL) propone quindi di discutere sulla possibile abolizione delle rendite del primo pilastro per i pensionati che superano certi limiti di reddito o di sostanza. I Giovani Verdi-liberali non hanno presentato tuttavia delle cifre per questi limiti ed ammettono che per il momento sarebbero "difficili da fissare".
I giovani del PVL chiedono inoltre che l'età di riferimento per accedere alla pensione sia gradualmente aumentata, per uomini e donne, di 3 e rispettivamente 4 mesi ogni anno, fino a quando entrambi i sessi raggiungano l'età pensionabile di 67 anni. In questo modo si potrà tener conto dell'aumento dell'aspettativa di vita.
Un'altra proposta è quella di un pensionamento più flessibile. Nella pratica, chi vuole andare in pensione anticipatamente deve poterlo fare con una rendita AVS ridotta di conseguenza. Chi invece continua a lavorare oltre l'età di pensionamento dovrebbe beneficiare di sconti fiscali.
Giovani PLR presentano varianti
Anche i Giovani del PLR stanno pensando alla riforma dell'AVS e intendono presentare oggi a Zurigo le possibili varianti per un'iniziativa popolare in materia da lanciare ancora quest'anno.
L'argomento sarà affrontato in dettaglio ad un congresso straordinario che i Giovani del Partito liberale radicale (PLR) hanno in programma il prossimo 23 giugno.
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