Vallese
Atti sessuali con fanciulli, pena ridotta a ex insegnante
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Keystone-ats
5 ore fa
L'uomo si è visto infliggere 22 mesi con la condizionale in seconda istanza. Secondo la Corte del Tribunale cantonale del Vallese a suo favore hanno giocato l'assenza di precedenti e l'avvio di una terapia.

Pena ridotta in seconda istanza per un ex insegnante vallesano riconosciuto colpevole di atti sessuali con fanciulli: l'uomo, condannato in primo grado dal Tribunale distrettuale di Sierre a tre anni di detenzione di cui 18 mesi da scontare, si è visto infliggere 22 mesi con la condizionale dal Tribunale cantonale del Vallese. L'ex insegnante è stato anche condannato a una pena pecuniaria sospesa per quattro anni di 90 aliquote giornaliere da 100 franchi e all'interdizione di esercitare per dieci anni una attività professionale o meno (in particolare nel mondo associativo) con minori. Su quest'ultimo punto, il Tribunale cantonale ha seguito il verdetto della prima istanza.

Atti di carattere sessuale

Per i giudici cantonali, l'uomo ha effettivamente toccato una delle sue allieve, di età compresa tra i 10 e gli 11 anni all'epoca dei fatti, nella zona del seno, glutei e inguine in tre occasioni dopo la fine delle lezioni, tra il 2016 e il 2018. "I suoi atti denotano indiscutibilmente un carattere sessuale. L'imputato ha agito intenzionalmente, con l'obiettivo di soddisfare i suoi impulsi", si legge nella sentenza. Tuttavia l'assenza di precedenti e il fatto di aver iniziato, nel 2020, una terapia, hanno giocato a suo favore e portato a una riduzione della pena. In occasione del suo secondo processo, l'ex insegnante ha negato i fatti: "Non ho aggredito nessuno. Non capisco queste accuse", ha dichiarato.

Colpevole di aver avuto un rapporti sessuali con una 15enne

L'uomo, ora trasferito in un altro cantone, è stato anche ritenuto colpevole di aver avuto rapporti sessuali con una ragazza di 15 anni - 14 anni più giovane di lui - con la quale ha avuto una relazione per diversi anni. L'adolescente, non considerandosi una vittima, non aveva sporto denuncia. Tuttavia, i fatti sono stati perseguiti d'ufficio.

Sequestrate foto a carattere sessuale

Il Tribunale cantonale lo ha inoltre accusato di aver scambiato messaggi con una ragazza di 15 anni nel 2017, inducendola a parlare di sesso, e a scambiarsi foto e video a connotazione sessuale. Nella sua abitazione, nel corso dell'inchiesta, sono state inoltre sequestrate più di 280 foto a carattere sessuale: numerose adolescenti ritratte avevano sporto denuncia. "Mi sono comportato in modo irrispettoso e inappropriato", aveva ammesso l'imputato durante l'udienza d'appello. L'uomo è stato condannato anche per tutti questi reati.

"Con un ricorso i pedofili possono sperare di sfuggire al carcere"

"Come il Tribunale distrettuale, il Tribunale cantonale ha creduto alla vittima", ha dichiarato con soddisfazione Jean-Luc Addor, avvocato di una delle adolescenti. Non si è lasciato fuorviare dai tentativi dell'autore di screditare le sue dichiarazioni e di ribaltare la situazione presentandosi come vittima. In questo senso, giustizia è stata fatta. Il Tribunale cantonale ha anche riconosciuto il torto morale subito confermando il risarcimento (ndr. 4000 franchi) assegnatogli in prima istanza, ha dichiarato a Keystone-ATS. Addor si rammarica tuttavia per la riduzione della pena detentiva: "La Corte dà un brutto segnale: con un ricorso i pedofili possono sperare di sfuggire al carcere. In tal modo compromette l'effetto preventivo generale della sua sentenza", ha detto.

Si valuta il ricorso al Tribunale federale

Per gli avvocati dell'ex insegnante, Guglielmo Palumbo e Amélie Vocat, "la riduzione della pena non toglie nulla al carattere ingiustificato della condanna del nostro assistito, che si è basata su un quadro probatorio gravemente lacunoso. Il nostro assistito voleva che fosse fatta piena luce, ma il Tribunale cantonale ha rifiutato di aggiungere al dossier prove essenziali, tra cui in particolare una perizia di credibilità. Il tribunale di seconda istanza ha inoltre ignorato le conclusioni di una chiara perizia psichiatrica che escludeva qualsiasi disturbo pedofilo". Secondo i due avvocati, è attualmente allo studio un ricorso al Tribunale federale (TF).