
La creazione di future aree di transito per i nomadi stranieri non sarà effettuata nell'ambito di una coordinazione nazionale e di direttive federali. La Confederazione ha deciso di abbandonare un progetto che prevedeva disposizioni vincolanti per i Cantoni, dopo il parere negativo di questi ultimi. Il numero di aree di transito necessarie, la loro ripartizione tra le regioni e la loro pianificazione saranno assicurati attraverso una coordinazione intercantonale, ha indicato oggi a Keystone-ATS l'Ufficio federale della cultura (UFC), riferendosi a un'informazione della RTS.
I motivi del "no" dei Cantoni
La Confederazione, da parte sua, attuerà le misure menzionate nel piano che rientrano nelle sue competenze. "Non è quindi il progetto di costruire aree di transito che è abbandonato, ma il metodo vincolante per i cantoni per realizzarlo", ha dichiarato l'UFC. Il finanziamento delle infrastrutture è uno degli aspetti che hanno spinto i Cantoni a esprimersi in modo negativo sul progetto. La Confederazione non era in grado di impegnarsi per contribuire ai costi di costruzione delle aree, spiega l'UFC.
Collaborazione che prosegue
La Confederazione continuerà a collaborare con i Cantoni per trovare soluzioni basate su richieste singole e progetti concreti, e a farsi coinvolgere in progetti pilota. Ad esempio, seguirà a mettere a disposizione i terreni di sua proprietà, a monitorare i siti esistenti e a fornire raccomandazioni per la progettazione e il funzionamento delle aree di sosta, scrive l'UFC.