Lavoro
Annuncio posti vacanti, la SSIC: "Alzate la soglia all'8%"
© Crinari
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Keystone-ats
un anno fa
La richiesta della Società Svizzera degli Impresari Costruttori ha lo scopo "alcune professioni confrontate con una carenza di manodopera vengano ostacolate dall'obbligo di notifica,

"Per la prima volta si dà atto che, in tempi di disoccupazione ai minimi storici, molte professioni sono state inutilmente ostacolate dall'obbligo di notifica, pur essendo di fatto interessate da una carenza di manodopera e di personale specializzato. Per evitare che in futuro si ripetano queste contraddizioni causate da un'ottica rivolta al passato, la SSIC chiede l'innalzamento della soglia di notifica all'8%". È quanto afferma la Società Svizzera degli Impresari Costruttori (SSIC) a seguito del rapporto pubblicato oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO) intitolato "Monitoraggio dell'esecuzione dell'obbligo di annuncio dei posti vacanti".

Il rapporto

La SECO, nel suo rapporto, scrive che "l''evoluzione del tasso di disoccupazione influisce sul numero di generi professionali soggetti all'obbligo di annuncio con un certo ritardo. (...) Di conseguenza, in un periodo di disoccupazione storicamente bassa, soprattutto nella seconda metà del 2022, il numero di generi professionali soggetti all'obbligo di annunci era relativamente alto." Le conseguenze per diversi settori, tra cui il settore principale della costruzione: "A causa del contemporaneo incremento della domanda di lavoro, diversi settori del mercato del lavoro sono entrati in una fase di carenza di personale qualificato e di forza lavoro", si legge ancora nel rapporto. "La situazione è rientrata solo dal 1° gennaio 2023, quando l'elenco dei generi di professioni soggetti all'obbligo di notifica 2023 è stato ridotto a un quantitativo ragionevole e pertanto l'ambito di applicazione dell'obbligo di notifica è stato più che dimezzato".

La reazione della SSIC

La SSIC prende, viene spiegato nel comunicato stampa, "prende atto del generale buon funzionamento tecnico dell'obbligo di notifica e del fatto che il vantaggio informativo delle persone in cerca di impiego su cui esso si basa offre anche benefici sul piano economico, a condizione che gli Uffici regionali di collocamento (URC) siano effettivamente in grado di trasmettere alle aziende dossier di candidatura confacenti per i posti vacanti. L'ottica rivolta al passato ha infatti più volte fatto sì che numerosi generi di professioni con un'evidente carenza di personale qualificato fossero assoggettati all'obbligo di notifica, con ripercussioni proprio sul settore principale della costruzione: per impieghi come l'armatore cementista, il cementista o la categoria collettiva comprendente 'altre professioni del settore principale della costruzione', la probabilità di un'intermediazione efficace si è attestata solamente dall'1,5 al 2% secondo le stime dell'Institut für Wirtschaftsstudien di Basilea. Considerate le esigue possibilità di successo, le imprese di costruzione recriminano a ragione l'elevato onere connesso con la notifica di un posto vacante all'URC", continua la Società Svizzera degli Impresari Costruttori.

Le richieste della SSIC

È quindi tanto più importante, scrive la SSIC, "che la mozione 'Obbligo di annunciare i posti vacanti. Reintroduzione di una soglia realistica' del consigliere agli Stati Erich Ettlin, la quale viene citata nel rapporto della SECO come uno dei numerosi interventi politici sull'obbligo di annuncio dei posti vacanti, venga discussa e approvata in Parlamento in tempi brevi. Se in futuro la soglia sarà portata dal 5 all'8%, come richiesto nella stessa, il rischio di effetti temporali distorsivi sarà molto inferiore". La SSIC, viene infine sottolineato, "sostiene anche approcci atti a migliorare a livello qualitativo la metodologia di rilevamento della percentuale determinante e che impiegano maggiormente strumenti digitali".