Maltempo
Alluvioni in Vallese, l'impegno dell'esercito termina prima del previsto. In Ticino continua fino al 21 luglio
© VBS/DDPS - Dominic Wenger / Membri del Battaglione Genio 6 ripuliscono fango e detriti a Saas-Grund, nel Vallese.
© VBS/DDPS - Dominic Wenger / Membri del Battaglione Genio 6 ripuliscono fango e detriti a Saas-Grund, nel Vallese.
I lavori in Vallese, comunica l'esercito, "si trovano per contro in una fase talmente avanzata da poter essere conclusi domani".

L'impegno dell'esercito svizzero in Vallese nell'ambito dell'ordinanza sull'aiuto militare in caso di catastrofe terminerà domani alle 12.00. Lo ha detto oggi a Keystone-ATS Jean-Claude Gagliardi, responsabile delle operazioni e dell'addestramento della divisione territoriale 1. Resterà tuttavia a disposizione sotto un'altra forma se il Cantone e i Comuni lo richiedono. In totale, 157 militari erano impiegati in tutto il Cantone, principalmente per lo sgombero delle macerie a Saas-Grund, Goms e Anniviers, "dove abbiamo fatto ciò che ci era stato chiesto", ha precisato il tenente colonnello. In Ticino, come comunicato settimana scorsa dallo stesso esercito, l'aiuto durerà fino al 21 luglio. Ieri, ricordiamo, una decina di militari sono arrivati in Vallemaggia per iniziare la costruzione del ponte di Visletto, mentre nelle giornata di oggi altri 40 uomini hanno raggiunto il Ticino con tutto il materiale necessario per la posa della struttura.

La Protezione civile resta impegnata

Dopo questo impegno d'emergenza, il Cantone e i Comuni possono chiedere il sostegno all'esercito in un'altra forma. Per decidere, "il Cantone fa attualmente il punto sui lavori che restano da fare nei vari Comuni interessati", spiega Marie-Claude Noth-Ecoeur, responsabile del servizio di sicurezza civile e militare in Vallese, precisando che la protezione civile resta impegnata fino a nuovo ordine.

Le alluvione registrate in Vallese

Colpito dalle violente intemperie nel fine settimana del 29-30 giugno, il Vallese si era rivolto all'esercito. Alle 4.00 del mattino di domenica, il Cantone aveva chiesto il suo sostegno per ottenere una veduta aerea di ciò accadeva su tutto il territorio. Militari sono poi stati inviati nelle aree richieste dal Cantone dal pomeriggio di lunedì 1° luglio.