Traffico
Al San Gottardo niente prenotazioni, ma si accettano misure alternative
©CHIARA ZOCCHETTI
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Keystone-ats
un giorno fa
Altre soluzioni per migliorare la gestione del traffico sono tuttavia immaginabili. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale.

Per l'attraversamento del tunnel autostradale del San Gottardo non sarà introdotto un sistema di prenotazione dei passaggi, contrariamente a quanto il Canton Uri proponeva di valutare. Altre soluzioni per migliorare la gestione del traffico sono tuttavia immaginabili. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale. I deputati erano chiamati a esprimersi su più oggetti riguardanti la viabilità lungo gli assi nord-sud. L'impulso è stato dato dal Gran Consiglio urano che ha inoltrato una iniziativa cantonale che chiede esplicitamente di "migliorare la situazione del traffico congestionato al Gottardo al fine di renderla sostenibile anche per il Cantone di Uri". Altdorf chiede essenzialmente cinque cose: misure per rendere più fluida la circolazione attraverso il tunnel (pannelli con segnalazione dei tempi, velocità minima di 80 km/h); l'utilizzo della strada cantonale unicamente per il traffico locale (ovvero chiusura delle entrate autostradali in caso di code); uno studio di fattibilità in vista di una possibile introduzione di un sistema di prenotazione digitale ("slot") per l'attraversamento del tunnel; la discussione del problema con l'Unione europea; e l'introduzione di "misure coordinate a livello internazionale" per raggiungere gli obiettivi della politica di trasferimento del traffico merci transalpino dalla strada alla ferrovia.

"No" alla soluzione urana

Per la maggioranza della Camera del popolo la proposta si spinge però troppo oltre. Il relatore commissionale Lorenzo Quadri (Lega/TI) ha evocato lo scetticismo espresso dai cantoni alpini quando quest'ultimi sono stati ricevuti dalla Commissione dei trasporti. La proposta è inoltre inattuabile poiché nei pressi dei portali non ci sono possibilità di sosta. L'iniziativa urana è così stata respinta con 108 voti contro 82 e 3 astensioni. La politica non è però rimasta a guardare: misure, già evocate dal Consiglio federale in un rapporto in risposta a un postulato del consigliere nazionale Simon Stadler (Centro/UR), sono state applicate. Quadri ha citato la segnaletica dinamica, la chiusura parziale delle uscite e la creazione di corsie di uscita speciali, come la "Cupra", che dall'anno prossimo diventeranno definitive. Oggi lo stesso Stadler, che si è espresso a nome di una minoranza commissionale favorevole all'iniziativa urana, ha comunque chiesto al plenum di "prendere sul serio il grido d'aiuto" espresso da Altdorf. "La situazione del traffico parassitario è insostenibile", ha sostenuto. "Siamo al limite", ha aggiunto, rammentando che nella recente votazione sugli ampliamenti autostradali i cantoni alpini hanno respinto l'oggetto. Insomma, per Stadler occorrono maggiori sforzi da parte della Confederazione. L'urano si è anche detto preoccupato dall'evoluzione della politica dei trasporti svizzera alla luce della notizia, giunta ieri, della cessazione a fine anno dell'autostrada viaggiante attraverso le Alpi. Questa novità è stata commentata anche dal consigliere federale Albert Rösti che l'ha definita "deplorevole". Per il ministro dei trasporti c'è però poco da fare, dal momento che tale servizio non viene più richiesto.

Traffico parassitario: "sì" a due mozioni

Archiviata l'iniziativa urana - la bocciatura odierna si aggiunge al "no" espresso dagli Stati lo scorso giugno - il Nazionale ha proseguito i dibattiti affrontando il problema del traffico parassitario che si riversa sulla cantonale quando l'A2 è intasata. Per cercare di porvi rimedio, o perlomeno di contenere il fenomeno, i deputati hanno approvato due mozioni della sua Commissione dei trasporti, che passano ora all'esame del Consiglio degli Stati. La prima - adottata con 101 voti contro 92 e un astenuto - intende dare la possibilità ai Cantoni Uri, Ticino e Grigioni di sbarrare temporaneamente le strade cantonali al traffico di transito in caso di ingorghi sugli assi di transito nord-sud. Attualmente, l'ordinanza concernente le strade di grande transito non lo permette. Il problema si presenta in particolare in periodi come quello pasquale o a Pentecoste, quando molti turisti si muovono verso sud nello stesso momento, ha spiegato Stadler, espressosi questa volta a nome della maggioranza della commissione all'origine dell'atto parlamentare. A causa del traffico che si riversa sulle strade cantonali, ha aggiunto, gli abitanti non riescono più ad arrivare a casa, senza contare i problemi causati ai servizi emergenza come ambulanza e pompieri. Per il consigliere nazionale "le strade cantonali non devono essere un piano B per l'autostrada". La seconda mozione - accolta con 96 voti contro 93 e 4 astensioni - vuole obbligare gli operatori dei sistemi di navigazione a segnalare agli automobilisti le strade temporaneamente chiuse al traffico dalle autorità. Secondo il plenum non ci saranno problemi di attuazione: i gestori di apparecchi di navigazione rispettano, ad esempio, le direttive legali che vietano in Svizzera la segnalazione dei radar. Il problema sollevato emerge quando i dispositivi GPS dirottano gli automobilisti su strade secondarie, intasandole. Ciò crea grossi inconvenienti quando non esistono percorsi alternativi, ha fatto notare il relatore commissionale Martin Candinas (Centro/GR) sostenendo come la situazione attuale sia "inaccettabile". Indicare i divieti e le chiusure permetterebbe alle strade parallele alle autostrade di rimanere fluide garantendo così l'accesso ai servizi d'emergenza e la normale fruizione per la popolazione residente, ha aggiunto Bruno Storni (PS/TI), espressosi anch'egli a nome della commissione.

Disparità di trattamento

Durante le discussioni, il consigliere federale Albert Rösti ha criticato la mozione che autorizza la chiusura delle strade cantonali sull'asse nord-sud, poiché creerebbe una disparità di trattamento: anche sull'Altopiano molti comuni sono interessati quotidianamente da questo problema, ha evidenziato. Benjamin Giezendanner (AG/UDC) ha ricordato come il canton Uri non sia l'unico colpito dal rumore del traffico. L'argoviese ha raffrontato gli 8000 veicoli al giorno che circolano tra Göschenen (UR) e Amsteg (UR) ai 27'000 di Muttenz (BL). Il deputato ha anche sottolineato più volte come l'accessibilità di una regione sia importante per l'economia. Il democentrista ha anche evocato la strada tra Bellinzona e Quartino: in estate è impossibile tornare a casa in meno di un'ora. "Anche quel tratto verrà chiuso", ha aggiunto. Rösti ha poi ricordato come i Cantoni abbiano comunque già oggi la possibilità di adottare regolamentazioni del traffico locali, purché disposte d'intesa con la Confederazione e a condizione che siano tutelati non solo gli interessi di carattere locale, ma anche quelli di ordine sovraregionale. Il Consiglio federale è tuttavia disposto a discutere della questione con i Cantoni, ma non ritiene necessario adeguare la legge, ha aggiunto il ministro dei trasporti. In merito alla mozione sui navigatori, Rösti ha sottolineato come la misura sia inutile, in quanto garantire informazioni di traffico e viabilità il più accurate e aggiornate possibile è anzitutto nell'interesse degli stessi fornitori. Da parte sua, Peter Schilliger (PLR/LU) ha fatto notare come i dati che dovrebbero integrare i navigatori non sono neppure disponibili: non tutti i cantieri e eventi sono registrati ed esistono grandi differenze cantonali e comunali. La proposta ignora inoltre completamente chi lascia l'autostrada volutamente, per esempio per fare una pausa.

Passo aperto tutto l'anno?

Il Consiglio nazionale non ha invece discusso oggi dell'ultima proposta, formulata a fine marzo da Giezendanner. In una mozione firmata da una sessantina di parlamentari - tra i quali i ticinesi Alex Farinelli (PLR), Simone Gianini (PLR), Lorenzo Quadri (Lega), Bruno Storni (PS) e Paolo Pamini (UDC) - l'argoviese chiede di mantenere aperta tutto l'anno la strada del passo del San Gottardo. Secondo le stime dell'Ufficio federale delle strade (USTRA), citate da Giezendanner, la transitabilità lungo tutto l'anno potrebbe essere garantita con un investimento di circa 300 milioni di franchi. Una somma giudicata dal democentrista "relativamente modesta". Nel suo atto parlamentare, l'argoviese chiede anche di potenziare le rampe in ingresso e in uscita, in particolare sul versante urano, in modo da ottimizzare l'accessibilità diretta al passo e preservare i centri abitati dal traffico di transito.