Svizzera
"Aiutatemi a recuperare la mia cittadinanza"
"Aiutatemi a recuperare la mia cittadinanza"
"Aiutatemi a recuperare la mia cittadinanza"
Redazione
6 anni fa
Una 55enne ha rinunciato al passaporto camerunense per quello svizzero. Poi ha perso anche la cittadinanza elvetica...

Ritrovarsi di colpo senza cittadinanza, senza essere considerata apolide e con il rischio concreto di essere allontanata dalla Svizzera. È quanto accaduto a una 55enne ‘ex cittadina’ camerunense che aveva ottenuto il passaporto rossocrociato una trentina di anni fa, grazie al matrimonio con un cittadino elvetico.

I suoi guai erano iniziati proprio con l’ottenimento della nazionalità svizzera: la donna, infatti, dovette rinunciare al passaporto camerunense in quanto la legge di allora non permetteva la doppia nazionalità. Nel 1992, inoltre, il marito era deceduto e 3 anni più tardi la Corte d’appello del Tribunale cantonale friburghese aveva confermato l’annullamento del suo matrimonio in quanto contratto “allo scopo di aggirare le regole sulla naturalizzazione”. Il 25 gennaio 2015 il Servizio Polizia degli stranieri le aveva imposto di restituire il documento ma nel frattempo la donna aveva già lasciato il Cantone per una destinazione sconosciuta. Era in seguito riapparsa a Losanna quasi 5 anni più tardi, a fine 1999, ma al momento di annunciare il suo arrivo al controllo abitanti aveva scoperto di aver perso (anche) la nazionalità svizzera.

Da quel momento era partito un lunghissimo iter giudiziario protrattosi fino a pochi giorni fa. La donna aveva dapprima inoltrato una domanda, respinta, di naturalizzazione agevolata e nel 2003 l’allora Ufficio federale degli stranieri ne aveva disposto l’allontanamento dalla Svizzera. Tre anni più tardi era toccato alle autorità camerunensi chinarsi sul caso, rifiutandole il passaporto in quanto nella suarichiesta aveva erroneamente indicato di essere ancora in possesso della nazionalità svizzera.

Nel 2013 la donna aveva inutilmente chiesto di essere riconosciuta come apolide ma due anni dopo il Tribunale amministrativo federale aveva stabilito che potesse ottenere questo statuto solo dopo dimostrato di aver fatto tutto il possibile per recuperare il suo passaporto del Camerun.

Sempre nel 2013 aveva però ottenuto dal Servizio friburghese un permesso di dimora per grave caso di rigore, che le era stato rinnovato un'ultima volta nel 2015. L’autorità cantonale le aveva comunicato che il rinnovo era valido per un solo anno, al termine del quale la sua situazione sarebbe stata attentamente valutata e nell’aggiornare il documento, aveva riportato la dicitura “nessuna nazionalità”. La donna aveva quindi domandato al Servizio cantonale di riconoscerla come cittadina camerunense oppure di attivarsi presso le autorità di Yaoundé al fine di farle riottenere la sua cittadinanza 'originaria'.

Per ottenere ragione si era rivolta sia al Tribunale cantonale friburghese sia, in ultima istanza, al Tribunale federale (TF), ma senza successo. Con sentenza del 9 novembre pubblicata oggi, i supremi giudici losannesi hanno ritenuto corrette la dicitura "nessun nazionalità" e le decisioni delle istanze inferiori in quanto la donna “si è sempre presentata come cittadina svizzera anche alle autorità del Camerun e non ha fatto alcuno sforzo per riacquistare la sua cittadinanza”.

Corretto, infine, non riconoscerla come apolide: nella sua giurisprudenza il TF specifica che una persona è considerata apolide ove, senza alcuna sua colpa, abbia perso la propria cittadinanza e non abbia nessuna possibilità di (ri)acquisirla.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata