
Per Swiss è più importante assicurarsi che piloti e personale di bordo non vaccinato non salgano sugli aerei che garantire il volo stesso. È quanto rileva la SonntagsZeitung. Come numerose compagnie aeree, anche le aviolinee rossocrociate subiscono difficoltà legate all’assenza di personale a causa dell’ondata di Covid-19 e si sono viste costrette a cancellare anche diversi voli. Swiss ha ancora alle sue dipendenze 200 collaboratori fra piloti e assistenti di volo che però rimangono a terra perché non vaccinati, decidendo tuttavia di non fare affidamento su di loro per coprire i colleghi assenti a causa di isolamenti e quarantene.
Proposte dagli impiegati non vaccinati
Questa settimana è stata pure condotta un’udienza di mediazione, nella quale i dipendenti non vaccinati avevano proposto di essere testati regolarmente per potere tornare al lavoro, oltre a far tornare in servizio attivo coloro che potevano dimostrare di essere guariti dalla malattia. La compagnia aerea non ha però voluto sentire ragioni, continuando a preferire lasciare i propri velivoli a terra se confrontata a una penuria di personale disponibile.
“Garantire i collegamenti intercontinentali”
Al domenicale zurighese, Swiss giustifica questa strategia con la volontà di “garantire i voli intercontinentali”. Tuttavia, al momento ci sarebbero solo due Paesi che pretendono la vaccinazione degli equipaggi: Canada e Hong Kong, ma verso quest’ultimo Swiss non vola nemmeno più. Finora sono quindi già stati cancellati voli per Stati che non richiedevano dal personale di volo la vaccinazione anti-Covid.
Mantenimento rapporto di lavoro vincolato
I collaboratori non vaccinati della compagnia svizzera continuano a ricevere lo stipendio almeno fino all’inizio della prossima estate quando, nel caso in cui avranno deciso di non vaccinarsi, saranno licenziati.
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