
Till Lindemann, frontman del celebre gruppo tedesco Rammstein, è al centro di un caso mediatico in Germania. Diverse donne lo accusano di abusi e molestie sessuali nei festini post-concerto. Si parla di party a base di alcol, droga e sesso spesso non consenziente. Oltre una dozzina di donne hanno riferito di essere state specificamente avvicinate da diverse persone dell'ambiente di Lindemann, spesso tramite Instagram o direttamente ai concerti della band, per partecipare alle feste appositamente organizzate per il cantante 60enne. Un sistema elaborato che si è ripetuto in diverse città d’Europa e che è stato messo in luce da diverse testimonianze raccolte dall'emittente tedesca Ndr e il quotidiano Sz. Per ora gli addebiti non sono ancora stati confermati dalle autorità giuridiche. Ma le voci di protesta e di indignazione si stanno moltiplicando, tanto che anche in Svizzera politici e associazioni chiedono di annullare il concerto della band previsto il 17 e il 18 giugno a Berna.
La GISO chiede di annullare il concerto
Tra chi si è detto contrario all'esibizione dei Rammstein presso lo stadio Wankdorf figura, ad esempio, la Gioventù socialista svizzera (GISO Svizzera). Tramite una lettera aperta ha esortato la ditta organizzatrice dell'evento, Gadget abc, a "dover prendere seriamente in considerazione le accuse di violenza sessuale" e a "fare la cosa giusta, ossia annullare il concerto". In questi termini si è espresso il presidente della GISO Nicola Siegrist.
La replica degli organizzatori: “Nessuna conferma di reato”
Dal canto loro, gli organizzatori hanno risposto all'esortazione sottolineando che, al momento, non è stato dimostrato il coinvolgimento, né della band né di un membro di essa, in un reato di siffatto genere. Di conseguenza, non sussiste nessuna base giuridica che imponga al partner organizzativo di annullare la performance.
Lanciata una petizione
Non soddisfatti della replica di Gadget abc, i membri della GISO hanno lanciato una petizione, sostenuta anche dalle Donne socialiste svizzere, dall'organizzazione femminista in favore della pace (cfd) e dall'ONG contro la violenza sulle donne (Brava), per chiedere la cancellazione dei concerti nelle due date summenzionate. Il collettivo di sciopero femminista di Berna (Feministisches Streikkollektiv Bern) ha anche chiesto oggi alla testata Blick che l'organizzatore del concerto si astenga dall'offrire ai Rammstein un'altra piattaforma. Non è da escludere che il collettivo possa organizzare un'azione di protesta davanti allo stadio bernese.
Accuse rigettate da Lindemann
Till Lindemann ha finora negato le accuse a suo carico, che gli imputano di aver dapprima drogato e poi approfittato dello stato di inattitudine di alcune sostenitrici per compiere violenze sessuali nei loro confronti in occasione di esibizioni dal vivo della band. Il 60enne è tutelato dagli avvocati Simon Bergmann e Christian Schertz, i quali hanno dichiarato che "tutte le accuse mosse nei confronti del nostro assistito sono false, senza eccezioni". Hanno inoltre annunciato di voler intraprendere un'azione legale contro gli individui che hanno esternato pubblicamente tali addebiti.