
"Il Consiglio federale è incaricato di presentare un disegno di legge affinché i fornitori di prestazioni siano tenuti ad accettare pagamenti in denaro contante", è ciò che sostiene Lorenzo Quadri (LdT) in una mozione al Consiglio federale. Di seguito è esposta la motivazione.
Un diritto emerso a più riprese
"Il tema del diritto dei cittadini a pagare in contanti", leggiamo nella mozione, "è emerso a più riprese negli ultimi anni (vedi il postulato 18.4399, accettato dal Consiglio nazionale, e la mozione 20.3365). La sua attualità cresce con il passare del tempo, anche a causa della promozione sempre più aggressiva dei sistemi di pagamento elettronici. A tale promozione", scrive Quadri, "partecipano anche aziende di proprietà della Confederazione, come AutoPostale, che ha annunciato che, nei prossimi anni, non permetterà più l’acquisto di biglietti in contanti a bordo degli automezzi. Anche la Posta e PostFinance penalizzano in vari modi i pagamenti in contanti (chiusura di sportelli e di Postomat, sovrapprezzi, ecc.)".
Cittadini svizzeri chiamati a esprimersi
Il Consigliere nazionale ricorda che i cittadini svizzeri saranno chiamati a esprimersi sull’iniziativa popolare “Il denaro contante è libertà”, che chiede "che monete e banconote siano sempre disponibili in quantità sufficiente e che l’eventuale sostituzione del franco svizzero con un’altra valuta debba sottostare al voto del Popolo e dei Cantoni". "Governo e Parlamento", leggiamo, "come noto, propongono un controprogetto. Tuttavia, la sola salvaguardia della valuta nazionale ha poco effetto, se un numero crescente di fornitori di prestazioni - a partire da quelli di proprietà della Confederazione - ne rifiuta l’accettazione. Questa evoluzione va contrastata".
Vulnerabilità agli attacchi informatici
"Il recente blackout in Spagna, così come le guerre ibride con attacchi informatici", leggiamo, "mostrano la vulnerabilità dei mezzi di pagamento elettronici. I vantaggi del denaro contante sono evidenti: esso è il primo e più efficace mezzo di prevenzione contro l’indebitamento. Inoltre, garantisce la privacy, tutela l’anonimato, non è tracciabile, non necessita di intermediari, funziona anche senza corrente elettrica ed è immune da attacchi informatici. Evitare restrizioni al suo utilizzo è una scelta politica ancor prima che economica. Tanto più che", così si conclude la mozione, "dagli attuali trend, appare sempre più evidente l’obiettivo della sua marginalizzazione.