La diretta
Abolito il valore locativo, passa anche l'identità elettronica
© CdT/Gabriele Putzu
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20 ore fa
Per l'imposta immobiliare si può parlare di Röstigraben – Alla fine l'e-ID è stata approvata con il 50,4% di «sì» – Ticinesi favorevoli a entrambi i temi in votazione – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
13 ore fa
Identità elettronica: il Consiglio federale accoglie con sollievo l'esito della votazione
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Il Consiglio federale accoglie con sollievo l'esito della votazione odierna sulla Legge sull'Id-e: la decisione rafforza la nostra sovranità digitale, la piazza economica e l'accesso senza barriere ai servizi per tutti, ha detto oggi in conferenza stampa il consigliere Beat Jans, sottolineando che verranno prese tuttavia sul serio le preoccupazioni espresse.

La digitalizzazione avanza rapidamente, che lo si voglia o no. Dobbiamo agire attivamente, se non vogliamo semplicemente subirne gli effetti, ha puntualizzato Jans. Centrale è creare condizioni quadro sicure, sia dal punto di vista legale sia tecnico. Con la legge federale sull’Id-e, la Confederazione ha fatto esattamente questo.

La stretta maggioranza dei cittadini vuole un'identità elettronica rilasciata dallo Stato, che garantisca anche la sicurezza. Allo stesso tempo ha espresso il suo sostegno a un'infrastruttura di fiducia che offre nuove possibilità alle autorità e alle imprese. Il Consiglio federale continuerà quindi a lavorare all'identità elettronica.

Esemplificando con una immagine ferroviaria, ha detto il responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia, l'infrastruttura di fiducia è la rete ferroviaria svizzera su Internet, e l’Id-e è la locomotiva che traina il treno. Ora si potranno agganciare altri vagoni. L'Id-e deve diventare parte integrante del servizio pubblico.

Il dibattito che ha preceduto la votazione è stato molto acceso. La votazione sulla legge federale sull'Id-e è stata anche una buona occasione per discutere della digitalizzazione in generale e, in particolare, del grande tema della sovranità digitale. Queste discussioni hanno rafforzato la consapevolezza della popolazione in materia di protezione dei dati e sicurezza su Internet, ed è un fatto positivo.

Con la soluzione approvata oggi, la Confederazione assume la responsabilità per l’Id-e e per l'infrastruttura di fiducia necessaria. La sviluppa, la gestisce e - cosa essenziale, ha sottolineato Jans - la legge federale è soggetta al controllo democratico.

Ci tengo, ha poi detto Jans, ad assicurare ancora una volta a tutti coloro che hanno votato: l’Id-e è volontaria. «Potete usufruirne se lo desiderate, ma non siete obbligati», ha detto. Chi vorrà continuare a recarsi personalmente a uno sportello pubblico potrà farlo.

Il consigliere federale ha poi invitato tutti - e soprattutto coloro che hanno combattuto la proposta - a partecipare in modo costruttivo a sviluppare l'applicazione nella maniera più sicura possibile. «Anche se ci resta del lavoro, conto sul fatto che riusciremo a finanziare l'Id-e e l'infrastruttura di fiducia entro la fine del 2026, come pianificato», ha detto.

13 ore fa
L'UDC ha chiesto una garanzia per una Id-e volontari
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L'UDC ha chiesto una garanzia per una Id-e volontaria e si è rammaricata del voto a favore della legge sull'Identità elettronica.

Il Consiglio federale ha ora il dovere di garantire il carattere volontario e di assicurare in ogni momento la protezione dei dati personali, ha scritto in un comunicato odierno l'UDC. Non ci deve essere «sorveglianza statale attraverso la porta di servizio». Il partito si opporrà a qualsiasi tentativo di questo tipo.

14 ore fa
Domenica di votazione in chiaro scuro per i Verdi
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Verdi Svizzera e Verdi del Ticino esprimono delusione per il sì all'abolizione del valore locativo. «Con questa riforma si favorisce una minoranza di proprietari di immobili a scapito della stragrande maggioranza della popolazione, che in Svizzera vive in affitto,» commenta Greta Gysin, consigliera nazionale Verdi del Ticino. «L'abolizione del valore locativo causerà una perdita di circa 2 miliardi di franchi a livello federale, cantonale e comunale. A pagare questo conto sarà ancora una volta il ceto medio e basso, con l'aumento delle imposte o il taglio dei servizi.»

«La bocciatura è un fatto molto negativo,» aggiunge Matteo Buzzi, capogruppo Verdi del Ticino in Gran Consiglio. «Questa decisione elimina un'importante possibilità di detrazione per gli investimenti in ristrutturazioni energetiche, a scapito della transizione ecologica.» Una cosa è chiara: il pacchetto di misure di risparmio del Consiglio federale, che taglia in modo mirato il sostegno alle ristrutturazioni energetiche, deve essere immediatamente abbandonato. È più che mai necessario investire in modo massiccio per raggiungere gli obiettivi climatici, come richiesto dalla nostra iniziativa per un fondo per il clima, che sarà presto sottoposta a votazione. «I milioni spesi dalla lobby immobiliare hanno fatto pendere l'ago della bilancia. Come Verdi ci adopereremo a livello cantonale per ridurne l'impatto finanziario. Dopo questo sgravo fiscale per i proprietari, è il momento di dare un sollievo concreto a inquilini e inquiline, le cui famiglie pagano in media 360 franchi in più al mese. Per questo motivo, come Verdi sosteniamo con forza l'iniziativa sulle pigioni dell'ASI (Associazione Svizzera Inquilini)».

Verdi Svizzera e Verdi del Ticino esprimono invece soddisfazione per l'accettazione, seppur con una maggioranza risicata, della legge sull'identità elettronica (Id-e). Un segnale che la popolazione svizzera vuole un'identità digitale statale e sicura, seppure una fetta importante della popolazione si dimostra preoccupata nei confronti della digitalizzazione. Questo risultato dimostra che il nostro impegno, iniziato con il referendum del 2021 contro la variante che affidava l'Id-e al settore privato, e proseguito in Parlamento per garantire una soluzione che rispecchiasse la volontà popolare, ha dato i suoi frutti. La nuova Id-e è un servizio pubblico gratuito che si basa su un'infrastruttura statale. Questa soluzione non solo rafforza l'autodeterminazione digitale, ma è anche una risorsa fondamentale per la democrazia. Permetterà in futuro la raccolta elettronica delle firme per referendum e iniziative, impedendo efficacemente le falsificazioni e semplificando il lavoro di convalida.

«Nel 2021 ci siamo opposti perché il progetto lasciava l'identificazione elettronica in mano a ditte private. Oggi, invece, l'amministrazione e la gestione di questo sistema sono finalmente in mano pubblica,» dichiara Greta Gysin, consigliera nazionale Verdi del Ticino. «Questa legge permette alla Svizzera di essere al passo con i tempi e di semplificare concretamente la vita di tutti i cittadini. È un servizio sicuro, volontario e gratuito, che consentirà di sbrigare molte operazioni online in modo centralizzato e senza più la necessità di mandare fotocopie di documenti fisici.»

Nara Valsangiacomo, granconsigliera Verdi del Ticino, aggiunge: «Questa nuova Id-e garantisce la protezione dei dati personali in modo decentralizzato e rafforza la nostra democrazia diretta, due aspetti per noi sempre prioritari. Siamo felici che la cittadinanza abbia riconosciuto il valore di una soluzione statale, a beneficio di tutte e tutti.»

Di fronte al potere delle grandi aziende tecnologiche, lo Stato deve assumere un ruolo proattivo. L'accettazione di questa legge dimostra che la popolazione riconosce la necessità di soluzioni pubbliche e solide per il nostro mondo digitale. Adesso bisogna procedere rapidamente per introdurre l'Id-e e spianare la strada a un futuro più sicuro e democratico per la Svizzera.

14 ore fa
Karin Keller-Sutter sul valore locativo: «Si chiude un capitolo durato decenni»
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Con la decisione odierna di abolire il reddito locativo si chiude un capitolo durato decenni. Lo ha detto la consigliera federale Karin Keller-Sutter in conferenza stampa, precisando che la riforma non entrerà in vigore prima del 2028.

Sarà il Consiglio federale a decidere la data, su proposta del Dipartimento federale delle finanze. Quest'ultimo dovrà prima consultarsi con la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze, ha precisato la ministra delle finanze.

Esprimendosi sulle ripercussioni finanziarie per l'erario, Keller-Sutter ha detto che non è possibile prevederle dato che dipenderanno fortemente dall'ammontare dei tassi d'interesse e da come i cantoni introdurranno l'imposta sulle residenze secondarie decisa oggi. Allo stadio attuale, il piano finanziario della Confederazione prevede minori entrate per 400 milioni di franchi a partire dal 2029, ha aggiunto.

Alla domanda di un giornalista che chiedeva se la soppressione delle deduzioni per le ristrutturazioni possa ridurre gli interventi per migliorare l'efficacia energetica degli edifici, Keller-Sutter non si è detta particolarmente preoccupata: esistono i programmi di incentivazione, inoltre i cantoni potranno consentire deduzioni per interventi energetici fino al 2050, ha sostenuto.

14 ore fa
La partecipazione al voto sfiora il 50%
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L'imposta sulle abitazioni secondarie, legata all'abolizione del valore locativo, e l'introduzione dell'identità elettronica hanno mobilitato oggi il 49,5% degli aventi diritto. Si tratta di un tasso di partecipazione più alto rispetto agli ultimi quattro appuntamenti con le urne.

A febbraio, l'iniziativa per la responsabilità ambientale, depositata dai Giovani Verdi, aveva suscitato molto meno interesse. Solo circa il 38% dell'elettorato aveva infatti votato.

Nel novembre del 2024 invece, la quota si era stabilita intorno al 45%. In quell'occasione il popolo era chiamato a esprimersi su oggetti quali l'ampliamento della rete autostradale, le modifiche al diritto di locazione e il finanziamento uniforme delle prestazioni sanitarie. Anche nel settembre e nel giugno dello scorso anno l'affluenza era stata simile.

Nel marzo del 2024 la partecipazione era stata per contro più elevata (oltre il 58%). Allora gli svizzeri avevano detto la loro sulla tredicesima mensilità AVS e sull'iniziativa sulle pensioni.

Fino al 1950, questo tasso si aggirava in media intorno al 60%, per poi successivamente scendere sotto il 50% e, a volte, faticare a raggiungere il 40%. Dall'inizio del nuovo millennio, la partecipazione è aumentata di nuovo, e la media sul periodo 2011-2019, stando ai dati dell'Ufficio federale di statistica (UST), è del 45,6%. Il record in materia è detenuto dal voto sull'adesione allo Spazio economico europeo (SEE) nel 1992, quando il ​​78,8% degli svizzeri aveva compilato la scheda.

14 ore fa
Valore locativo, l'UDC parla di «decisione storica»
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Commentando l'abolizione del reddito locativo, l'UDC parla di «decisione storica», che rafforza la classe media, per decenni gravata da una «ingiusta imposta punitiva». Per il partito la riforma renderà più accessibile l'acquisto di una proprietà immobiliare. Per i democentristi era «quasi impensabile che nel nostro Paese esistesse una tassa su un reddito fittizio».

L'UDC chiede inoltre ulteriori miglioramenti delle condizioni quadro per il settore. Per il partito ciò passa per il contenimento dell'immigrazione: ciò ridurrebbe la pressione sui prezzi del mercato immobiliare e renderebbe nuovamente più accessibile sia l'affitto sia l'acquisto di un'abitazione.

15 ore fa
Il PVL saluta la «spinta alla digitalizzazione» per la Svizzera
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Il partito dei Verdi liberali (PVL) considera il sì all'Id-e come una «spinta alla digitalizzazione» per la Svizzera, ma vuole prendere sul serio il «grande scetticismo» degli oppositori.

Il PVL si rallegra delle numerose semplificazioni nella vita quotidiana che la decisione a favore dell'Id-e aprirà ai privati e alle aziende, ha dichiarato in un comunicato Jürg Grossen, consigliere nazionale bernese e presidente del PVL svizzero.

Le autorità devono ora introdurre rapidamente le offerte corrispondenti in modo che la popolazione e le aziende ne possano beneficiare.

Il risultato mostra tuttavia anche un «grande scetticismo» della popolazione nei confronti dell'identità elettronica. Questo scetticismo deve essere preso sul serio. Secondo il comunicato, il PVL si preoccupa che i cittadini possano continuare a scegliere se utilizzare un servizio in modo digitale o fisico.

15 ore fa
Valore locativo, il PLR: «Sparisce una ingiusta tassa fantasma»
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«Il popolo libera tutti i proprietari di abitazioni da una ingiusta tassa fantasma». Lo ha detto il PLR riferendosi all'abolizione del reddito locativo. La riforma, sostiene il partito in un comunicato, «allevia il carico di molte famiglie e anziani che vivono nelle proprie abitazioni». La novità permetterà anche di avvicinare al loro sogno tutti coloro che in futuro aspirano a diventare proprietari di una casa.

15 ore fa
Valore locativo: il Centro accoglie con favore una «riforma equilibrata»
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«Il Centro accoglie con favore questo sì a una riforma equilibrata della fiscalità immobiliare». Così il partito ha commentato l'abolizione odierna dell'imposta sul reddito locativo. «Con questa riforma viene abolita una tassa su un reddito fittizio, ingiusta e difficile da sopportare per molti proprietari, in particolare famiglie e pensionati», ha detto la consigliera nazionale e presidente del gruppo parlamentare del Centro Yvonne Bürgin (ZH), citata in una nota. La riforma - afferma ancora il comunicato - rappresenta il frutto di un compromesso equilibrato, con una soluzione per i cantoni turistici. Non da ultimo, la riforma abolisce un sistema di deduzioni che oggi favorisce fiscalmente l'indebitamento, sottolinea il partito.

15 ore fa
Il valore locativo è abolito: «sì» solido, ma c'è Röstigraben
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L'imposta sul valore locativo è abolita. La maggioranza di popolo e cantoni ha infatti approvato oggi - con il 57,7% dei voti e 16,5 cantoni - l'introduzione di una nuova imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie, elemento indispensabile affinché la riforma possa entrare in vigore. La partecipazione è stata del 49,5%.

Oggi non c'è stata nessuna suspense: già pochi minuti dopo mezzogiorno, quando sono arrivate le prime proiezioni e i primi dati parziali, si è capito che la riforma dell'imposizione degli immobili sarebbe stata accettata. Ciò non significa che l'esito odierno non sia stata una sorpresa: i sondaggi prevedevano infatti un «sì» tiratissimo.

Il risultato non è però stato unanime in tutta la Svizzera, tanto che si può parlare di Röstigraben: i cantoni romandi - con il sostegno di Basilea Città - hanno tutti respinto la riforma. Ginevra ha ad esempio detto «no» nella misura del 66,1%, Vaud del 63,8%.

Dall'altra parte della Sarine è invece giunto un «sì» convinto, con percentuali che hanno sorpreso molto osservatori della politica federale. Il più favorevole è stato Appenzello Interno con il 75,1% di favorevoli. Percentuali elevate anche a Appenzello Esterno (73,4%), Turgovia (72,4%), San Gallo (71,8%), Glarona (70,1%).

Nella campagna di votazioni in molti hanno sostenuto che la riforma penalizzerebbe in particolare le regioni turistiche, dove ci sono molte residenze secondarie. In Parlamento molti deputati provenienti da questi cantoni avevano del resto chiesto, senza successo, di limitare la riforma alle sole residenze primarie.

I risultati odierni non hanno confermato questi risultati. I cantoni alpini sono infatti usciti spaccati dallo scrutinio odierno: Vallese l'ha respinta con il 60,3% dei voti, mentre Ticino e Grigioni l'hanno sostenuta con rispettivamente il 56,5% e il 67,1%.

Le reazioni

L'Associazione svizzera dei proprietari fondiari (HEV) e il comitato «Sì a imposte giuste» hanno espresso «grande soddisfazione per il chiaro sì» alla riforma dell'imposizione immobiliare. Il risultato rappresenta un segnale forte a favore di maggiore equità fiscale, responsabilità individuale e promozione della proprietà abitativa occupata dai proprietari stessi, affermano in un comunicato.

«Si tratta di un grande successo per tutti coloro che vivono nella propria casa e per chi sogna di realizzare questo obiettivo», afferma il consigliere nazionale (UDC/ZH) e presidente dell'HEV Gregor Rutz. «L'abolizione allevia soprattutto gli anziani che vivono nella loro abitazione, per la quale hanno lavorato e risparmiato per decenni», ha aggiunto la vicepresidente e consigliera agli Stati Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG).

Di tenore opposte le reazioni dei contrari alla riforma: «l'elettorato ha approvato un progetto che avvantaggia soprattutto i ricchi e rafforza l'ingiustizia fiscale a favore dei proprietari», ha affermato il presidente dell'Associazione svizzera degli inquilini (ASI) e «senatore» (PS/GE) Carlo Sommaruga, citato in una nota. Questo risultato, secondo il ginevrino, va a scapito di chi vive in affitto. L'ASI chiede quindi che la lotta contro i redditi eccessivi diventi una priorità politica.

Da parte sua, il comitato «No allo stop delle ristrutturazioni» teme per gli interventi di risanamento energetico. A suo avviso, sarà fondamentale mantenere e rafforzare gli incentivi alla modernizzazione e alla decarbonizzazione del patrimonio edilizio. L'associazione manda pertanto un messaggio al Parlamento: il Programma edifici e il sostegno alle energie rinnovabili dovranno essere ampliati, non ridotti.

I contenuti della riforma

Il valore locativo rappresenta un reddito fittizio, calcolato sulla base dell'importo che si potrebbe ricavare dalla locazione dell'immobile, da cui il proprietario può dedurre gli interessi passivi e i costi di manutenzione. Tale reddito si aggiunge a quello proveniente dall'attività lucrativa.

La riforma adottata oggi, oltre all'abolizione del reddito locativo, prevede anche lo stralcio di quasi tutte le deduzioni concesse finora, non solo per gli interessi passivi, ma anche per i costi di manutenzione e, per quanto attiene all'imposta federale diretta, anche delle spese per il miglioramento energetico dell'abitazione.

È tuttavia prevista un'eccezione per le persone che acquistano per la prima volta un immobile in Svizzera da utilizzare come abitazione primaria. Esse beneficeranno di una deduzione di prima acquisizione, di durata e ammontare limitati, per gli interessi su debiti.

I Cantoni avranno tuttavia la possibilità, ma non l'obbligo, di introdurre un'imposta immobiliare per compensare parte delle perdite fiscali. Ed è proprio su questo punto che si è votato oggi. L'abolizione del valore locativo dipendeva infatti dall'accettazione di questa nuova imposta facoltativa.

Per quanto attiene alle ripercussioni fiscali sui singoli proprietari e sulle casse pubbliche, molto dipenderà dal livello dei tassi ipotecari. Con un tasso medio dell'1,5% come oggi, il carico fiscale sarà inferiore, mentre aumenterà con l'innalzamento degli interessi.

Le minori entrate per l'erario sono stimate in 1,8 miliardi di franchi, di cui 400 milioni in meno per la Confederazione e 1,4 miliardi per Cantoni e Comuni. Con un tasso ipotecario del 3% la situazione sarebbe però rovesciata.

16 ore fa
Legge su Id-e accolta con il 50,4% di «sì»
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Gli svizzeri hanno approvato l'identità elettronica. Il voto di Zurigo è stato determinante, dopo che l'oggetto in votazione è stato in bilico per tutto il pomeriggio. Alla fine l’e-ID è stata approvata con il 50,4% di «sì». Il Ticino ha approvato la nuova normativa con il 51,48% di «sì», mentre i Grigioni l'hanno bocciata con il 51,74% di «no». La partecipazione è stata del 49,55%.

Il precedente

Il 7 marzo 2021, l'introduzione di una Identità elettronica era stata bocciata dal popolo con oltre il 64% dei voti contrari fondamentalmente perché sarebbe stata emessa da imprese private. La nuova normativa - il cui nome per esteso è legge federale sul mezzo d'identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (Legge sull'Id-e, LIdE) e contro la quale è stato lanciato un referendum - crea la base per una identità digitale statale con cui ci si potrà identificare per richiedere per esempio su Internet un estratto del casellario giudiziale, una patente di guida o dimostrare la propria età in caso di acquisto di alcolici.

Verrà emessa dalla Confederazione

Con la nuova legge l'identità elettronica resta facoltativa e gratuita. L'Id-e verrà emessa unicamente dalla Confederazione, la quale risulterà esserne la sola responsabile della sicurezza gestendone anche l'infrastruttura tecnica necessaria, con l'intento - in tal modo - di garantire al meglio la protezione della sfera privata e la sicurezza dei dati. Per proteggere inoltre l'utente da furti d'identità l'Id-e è associato allo smartphone. Ad accogliere la nuova legge sono stati BS, FR, GE, LU, TI, VD, ZG e ZH. Tra questi quelli più a favore si sono dimostrati essere Vaud (57,19% di «sì»), Basilea Città (56,79% di «sì») e Ginevra (55,19% di «sì»). L'accoglienza più tirata è stata quella di Friburgo (50,37%). A bocciare più nettamente l'Id-e sono stati invece Uri (59,35%), Svitto (59,16%), Obvaldo (57,42%) e Turgovia (56,71%).

16 ore fa
Valore locativo: la soddisfazione di HEV e del comitato «Sì a imposte giuste»
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L'Associazione svizzera dei proprietari fondiari (HEV) e il comitato «Sì a imposte giuste» esprimono «grande soddisfazione per il chiaro sì» alla riforma dell'imposizione immobiliare. Il risultato rappresenta un segnale forte a favore di maggiore equità fiscale, responsabilità individuale e promozione della proprietà abitativa occupata dai proprietari stessi, affermano in un comunicato.

«Si tratta di un grande successo per tutti coloro che vivono nella propria casa e per chi sogna di realizzare questo obiettivo», afferma il consigliere nazionale (UDC/ZH) e presidente dell'HEV Gregor Rutz. «L'abolizione allevia soprattutto gli anziani che vivono nella loro abitazione, per la quale hanno lavorato e risparmiato per decenni», ha aggiunto la vicepresidente e consigliera agli Stati Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG).

16 ore fa
Permettere alle persone di restare fuori dal radar digitale sembra aver pesato sul voto
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Permettere alle persone di restare fuori dal radar digitale sembra aver pesato sul voto della legge sull'identità elettronica. La forza del no, a prescindere dal risultato di oggi, dà ai promotori del referendum l'energia di continuare a combattere sul tema, ha dichiarato a RTS Jonas Sulzer, membro del comitato referendario.

I movimenti contrari alla legge sull'Id-e si sono riuniti oggi all'Hotel Bellevue di Berna. Secondo Jonas Sulzer, copresidente di Integrità digitale svizzera e membro del comitato referendario, «il fatto che l'Id-e sarebbe facoltativo secondo la legge» non ha permesso di rassicurare sul fatto che molte persone, fuori dal mondo digitale, non sarebbero state lasciate in disparte. Per lui, «il digitale è politico».

«Tutti questi precedenti fallimenti digitali hanno probabilmente nuociuto» a questo testo, ha dichiarato da parte sua il consigliere nazionale Thomas Bläsi (UDC/GE), che combatteva la legge sull’Id-e. E di citare ancora «un utilizzo accresciuto dell’iPhone, della dipendenza da questo strumento». A suo avviso, la versione ginevrina dell'identità digitale è più adatta a ottenere delle maggioranze.

Secondo la consigliera nazionale Jessica Jaccoud (PS/VD), «il clima internazionale nel quale viviamo crea sfiducia nei confronti del mondo digitale». Per lei si tratta di un voto di orientamento.

Se dovesse prevalere il no, sarebbe delusa perché «per una volta si trattava di una soluzione statale, pubblica, facoltativa e gratuita, che permetteva di evitare la 'super presa di potere' da parte delle GAFAM». A suo avviso sarebbe «un'occasione persa di prendere le distanze dai giganti tecnologici».

Che vinca il sì o il no, «questo richiederà misure di accompagnamento», ha aggiunto.

16 ore fa
Valore locativo: creato nel 1915, più volte mantenuto in votazione
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L'imposizione del valore locativo di case e appartamenti occupati dai loro proprietari risale alle crisi dei primi decenni del XXesimo secolo. Fino ad oggi, tutti i tentativi di attenuare o abolire questa imposta poco amata sono stati respinto in votazione.

Il valore locativo fu introdotto nel 1915 durante la Prima Guerra mondiale, come imposta di guerra una tantum. Fu nuovamente riproposto nel 1934, tramite un decreto del Consiglio federale relativo alla tassa federale di crisi. Nel decreto del 9 dicembre 1940, che istituiva un'imposta per la difesa nazionale, così come nei successivi decreti, l'uso da parte del proprietario del proprio immobile era espressamente considerato un reddito.

Secondo i sostenitori dell'abolizione, l'imposta fu applicata fin dalla Prima Guerra Mondiale per compensare le perdite di entrate della Confederazione dovute al conflitto. Nel 1958, l'imposta sul valore locativo fu inserita in modo permanente nella normativa ordinaria.

L'imposta su un reddito in natura, come viene definita dalla legge, è oggetto di dibattito da molti anni. Negli ultimi trent'anni sono stati compiuti più tentativi di sopprimerla.

Tre fallimenti

Nel 1999, l'iniziativa popolare «Abitazione in proprietà per tutti», lanciata dall'Associazione svizzera dei proprietari fondiari, fu respinta dal 59% dei votanti. La proposta prevedeva una tassazione moderata del valore locativo, da aggiornare solo al momento del cambio di proprietà dell'immobile.

Successivamente, un pacchetto fiscale mirava a definire il quadro per l'abolizione del valore locativo, ma fallì nel 2004 a causa del netto rifiuto degli elettori. I contrari criticavano che, sebbene il valore locativo sarebbe stato abolito, sarebbero rimaste possibili le deduzioni fiscali per interessi passivi e spese di manutenzione.

Nel 2009, l'iniziativa popolare «Sicurezza dell'alloggio per i pensionati», promossa anch'essa dall'Associazione dei proprietari fondiari, propose di eliminare il valore locativo per i pensionati, ma senza più poter dedurre gli interessi passivi. Con circa il 53% di voti contrari e 13,5 cantoni contrari, l'iniziativa fu respinta nel 2012.

In Parlamento, l'abolizione del valore locativo è rimasta all'ordine del giorno, ma finora nessun intervento aveva avuto successo. Il progetto adottato oggi in votazione ha necessitato sette anni di discussioni.

16 ore fa
Per i sostenitori della legge sull'identità elettronica diventa difficile
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Per i sostenitori della legge sull'identità elettronica diventa difficile, secondo il politologo Lukas Golder: «Al momento, partirei dal presupposto che difficilmente possa ancora bastare per ottenere un sì», ha detto nel primo pomeriggio di oggi il ricercatore dell'istituto gfs.bern in un'intervista alla televisione SRF

La terza proiezione di gfs.bern indica ancora un sì e un no, anche se il margine di errore statistico si è ridotto a +/- 1 punto percentuale.

Secondo il politologo, è probabile che praticamente tutti i cantoni non urbani respingano la proposta, mentre i cantoni urbani sono pochissimi a favore: «Alla fine, dipenderà dai risultati nelle grandi città».

Lo schema ricorda le votazioni dell'era Covid, come quelle sull'iniziativa sui pesticidi o sulla legge Covid-19, che hanno mobilitato fortemente anche la popolazione rurale, secondo Gloder.

Un no alla legge sull'Id-e metterebbe in discussione anche i piani del Consiglio federale e del Parlamento: ad esempio, il governo federale aveva proposto di utilizzare l'Id-e per un nuovo registro per la donazione di organi, ma allo stesso tempo il Consiglio federale aveva sottolineato che in futuro dovrebbe rimanere possibile esprimere la propria volontà di donare gli organi in un modo diverso dall'iscrizione al registro, ad esempio con una tessera di donatore di organi.

È previsto inoltre di utilizzare l'Id-e in futuro per la raccolta di firme elettroniche per iniziative e referendum. Nella sessione autunnale, il Consiglio nazionale si è espresso a favore della possibilità di effettuare prove pilota con la raccolta elettronica. La relativa modifica della legge è ancora in sospeso al Consiglio degli Stati.

Fino a poco prima delle 14.00 soltanto i cantoni di Lucerna e Zugo avevano approvato la legge sull'Id-e. Ben 14 cantoni si erano espressi contro. Oltre ai cantoni della Svizzera centrale e orientale, hanno respinto la proposta anche i cantoni romandi di Neuchâtel e Giura, il Vallese e, nella Svizzera nordoccidentale, i cantoni di Argovia, Soletta e Basilea Campagna.

16 ore fa
Valore locativo: PS e associazione inquilini deplorano
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Il PS e l'Associazione svizzera degli inquilini (ASI) deplorano il "sì" al cambiamento del sistema di imposizione immobiliare. "Si tratta di una sconfitta significativa per il potere d'acquisto degli inquilini e della classe media, che dovranno sopportare perdite fiscali pari a circa 2 miliardi di franchi tramite aumenti di imposte", afferma il partito socialista in una nota. "Con un budget di campagna di circa sette milioni di franchi, il campo avversario è riuscito a nascondere le reali conseguenze del cambiamento e a occultare chi ne pagherà infine il prezzo: la classe media e la popolazione in generale", afferma il co-presidente del PS Cédric Wermuth. Per i socialisti il risultato odierno rende ancor più urgenti misure politiche capaci di alleviare la pressione sugli inquilini e sulla classe media, rafforzandone il potere d'acquisto. Il PS chiede pertanto ai rappresentanti dei proprietari di sostenere le rivendicazioni degli inquilini in Parlamento. Per il partito occorrerà anche trovare una soluzione per contrastare l'aumento dei premi malattia.

L'Associazione inquilini

Di tenore simile la reazione dell'Associazione svizzera degli inquilini: "Se la politica fiscale favorisce unilateralmente i proprietari, dobbiamo agire con maggiore determinazione contro i redditi abusivi nel settore immobiliare", afferma Adriano Venuti, vicepresidente dell'ASI Svizzera citato in una nota. L'associazione chiede quindi che la lotta contro i redditi eccessivi diventi una priorità politica. La riforma adottata rompe infatti con il principio della parità di trattamento tra inquilini e proprietari. "I proprietari beneficeranno di ulteriori agevolazioni fiscali, mentre gli inquilini, che già vedono esplodere le loro spese, dovranno subire i programmi di risparmio previsti dalla Confederazione e dai Cantoni", afferma l'ASI.

16 ore fa
Valore locativo: USS delusa
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L'Unione sindacale svizzera (USS) esprime delusione per l'abolizione del valore locativo, sottolineando come essa comporti ingenti perdite fiscali, favorisca l'aumento dei prezzi immobiliari e incentivi il lavoro nero. I proprietari di case ne traggono un significativo vantaggio, mentre gli inquilini continuano a confrontarsi con affitti elevati e scarsità di alloggi accessibili.

La carenza di abitazioni nelle città e negli agglomerati resta il problema più urgente della politica abitativa svizzera, richiedendo interventi concreti e immediati, sostiene il sindacato in una nota. A livello federale e locale, il sostegno pubblico agli alloggi a prezzi accessibili è stato ridotto drasticamente negli ultimi anni, contribuendo alla crisi attuale.

L'USS sollecita quindi Confederazione, Cantoni e Comuni a un rinnovato impegno, con nuovi fondi e programmi di sostegno adeguati all'attuale contesto di tassi d'interesse bassi, per garantire abitazioni accessibili e combattere la crescente pressione sugli inquilini.

17 ore fa
Il Ticino approva sia l'abolizione del valore locativo, sia l'identità elettronica
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18 ore fa
Valore locativo, la maggioranza dei Cantoni dice «sì» all'abolizione
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La maggioranza dei Cantoni ha detto «sì» all'articolo costituzionale sull'introduzione della nuova imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie, che implica l'abolizione dell'imposta sul valore locativo. Finora l'hanno adottata 12,5 Cantoni, tre l'hanno respinta. In base alle proiezione dell'istituto demoscopico gfs.bern, la riforma dovrebbe facilmente ottenere anche la maggioranza del popolo.

18 ore fa
Valore locativo: timori del comitato contrario per i risanamenti energetici
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Il risultato, molto stretto, sull'abolizione del reddito locativo mostra come la campagna per il «no» sia riuscita a mobilitare ampi settori della popolazione, bilanciando in parte gli importanti mezzi mobilitati dai favorevoli. Lo afferma il comitato «No allo stop delle ristrutturazioni» contrario alla riforma.

Con la riforma, in futuro i costi di manutenzione e di ristrutturazione non saranno più deducibili dalle imposte, con il rischio di un calo degli interventi, anche per quel che concerne i risanamenti energetici. Per questo, scrive il comitato in una nota, sarà fondamentale mantenere e rafforzare gli incentivi alla modernizzazione e alla decarbonizzazione del patrimonio edilizio.

Il verdetto risicato costituisce un chiaro messaggio al Parlamento, che da ottobre discuterà il pacchetto di sgravi proposto dal Consiglio federale: il Programma edifici e il sostegno alle energie rinnovabili dovranno essere ampliati, non ridotti. Ogni altra opzione sarebbe inaccettabile, viene sostenuto.

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