Svizzera
Abbiamo già esaurito le nostre risorse
Immagine CdT/Zocchetti
Immagine CdT/Zocchetti
Ginevra Benzi
3 anni fa
A partire dal 1972 si è assistito a un progressivo aumento di questi giorni di sforamento delle risorse, senza mai tornare a una situazione di totale stabilità

Da oggi, per la Svizzera, la Terra non ha più niente da offrire, le dispense sono vuote. Ma per nostra fortuna solo in teoria. Abbiamo raggiunto quello che il WWF ha definito come l’“Earth Overshoot Day”. È dal 1969 che si è iniziato a parlare – e tener conto – di questo giorno, in cui si simbolicamente un determinato Paese ha consumato tutte le risorse prodotte dal pianeta nell’intero anno, mostrando anche quanti pianeti ci servirebbero in quella precisa data per soddisfare i nostri bisogni. Con il nostro comportamento stiamo infatti sfruttando in maniera irresponsabile aria, acqua e suolo, anche attraverso una pesca eccessiva e ai continui disboscamenti.

Svizzera, leggero miglioramento
Nel 2020 l’Overshoot Day in Svizzera si era verificato l’8 maggio, mentre l’anno scorso l’ 11 maggio. Possiamo quindi dire che un miglioramento, anche se minimo, c’è stato. I dati comunque restano preoccupanti, tenendo conto che nel 1987 (solo 35 anni fa) questa giornata si era verificata il 19 dicembre. Ma il dato che più dovrebbe far riflettere è il fatto che se tutti i cittadini del mondo conducessero lo stesso stile di vita di uno svizzero ci vorrebbero 2,8 Terre per nutrire tutti quanti, mentre, guardando solo i nostri consumi, sarebbero necessarie 4,4 Svizzere.

2022, anno peggiore a livello mondiale
Se nel 1969 e il 1970 globalmente si sono avuti zero giorni in “Overshoot” (in sfruttamento), non si può dire lo stesso per tutti i successivi decenni. A partire dal 1972 si è assistito a un progressivo aumento di questi giorni di sforamento delle risorse, senza mai tornare a una situazione di totale stabilità. Se fino ad oggi era il 2018 l’anno ad aver registrato il peggior scenario (dove teoricamente avremmo avuto bisogno di 4.35 pianeti), quest’anno abbiamo veramente dato del nostro peggio: globalmente lo sforamento delle risorse è previsto per il 5 giugno, mentre nel 2021 lo avevamo raggiunto il 29 luglio. Stando ai calcoli, andando avanti di questo passo intorno al 2050 l’umanità consumerà il doppio di quello che riesce a produrre la Terra.

Immagine Twitter @EndOvershoot
Immagine Twitter @EndOvershoot

Un calcolo preciso
Il calcolo dei numeri di giorni dell’anno in cui la biologia terrestre riesce a provvedere all’impronta ecologica umana viene condotto dal Global Footprint Network, un’associazione no profit specializzata in strumenti per la promozione della sostenibilità. Il calcolo da loro svolto prende in considerazione il rapporto tra biocapacità del pianeta (quindi quanto riesce a produrre) e l’impronta ecologica umana (quello che chiediamo per l’intero anno).

Cosa fare?
Come prima cosa, i WWF invita tutti i cittadini a calcolare la propria impronta ecologica, per poi dare seguito a una serie di consigli al fine di condurre uno stile di vita maggiormente ecosostenibile. Fra questi volare meno, mangiare meno carne, recarsi alle urne per votare su temi che puntano all’ambiente, sostituire l’impianto di riscaldamento con fonti rinnovabili e usare i mezzi pubblici.

Altri Paesi danno l’esempio
Se alcuni Paesi sono messi decisamente messi peggio di noi (Quatar, Canada, Emirati Arabi Uniti e Australia, con Overshoot day già a febbraio-marzo), ci sono però Paesi che riescono a fare quasi un intero anno senza sfruttamento delle risorse, come Cuba, Giamaica, Indonesia e Ecuador, dove gli Overshoot Day cadono a novembre se non addirittura a dicembre.

Intervista a Susanna Petrone, responsabile comunicazione WWF Svizzera

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