Svizzera
A2-A13, passo avanti a Berna
Keystone-ats
3 anni fa
Il progetto ha superato il vaglio degli analisti ed è stato inserito nel programma Prostra, con un orizzonte di investimento nel 2040. Il Consiglio federale ha inoltre approvato il limite di spesa di 12,7 miliardi per le strade nazionali

Un limite di spesa di 8,4 miliardi di franchi per il periodo 2024-2027. È quanto ha approvato oggi il Consiglio federale per l’esercizio, la manutenzione e gli adeguamenti relativi alle strade nazionali esistenti. Non solo. Per la realizzazione di cinque progetti di ampliamento ormai in fase avanzata domanda inoltre lo sblocco di 4,3 miliardi. Quest’ultimi ampliamenti dovrebbero essere inseriti nella Fase di potenziamento 2023 del PROSTRA (Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali), indica in una nota odierna l’esecutivo. In questo programma è stato inserito anche il collegamento A2-A13 tra Locarno e Bellinzona.

Luce verde al collegamento A2-A13
L’Ufficio federale delle strade (USTRA) ha valutato 16 progetti cantonali per inserirli nel Prostra e solo tre sono stati approvati. Tra questi figura anche il collegamento A2-A13 tra Locarno e Bellinzona, che ha superato il vaglio degli analisti. Un progetto che prevede un nuovo collegamento stradale di 11 chilometri, che si svilupperà in gran parte in galleria. Per attraversare il fiume Ticino e il paesaggio palustre protetto fra Quartino e Riazzino sarà realizzato un viadotto, su cui si affiancheranno anche la strada cantonale e gli impianti per la mobilità ciclopedonale. “Il progetto risolve le notevoli criticità già oggi presenti sugli assi stradali esistenti, sgravando dal traffico di transito regionale le località fortemente congestionate su ambo i versanti della valle e creando i presupposti per l’auspicata valorizzazione delle aree insediative interessate”, si legge nel rapporto elaborato dall’Ustra. “Esiste un coordinamento con lo sviluppo territoriale previsto lungo queste vie di comunicazione. La compatibilità ambientale sarà accertata nel corso delle successive fasi di progettazione”. Vengono poi illustrati i prossimi passi da intraprendere: “Il progetto ha seguito un processo di pianificazione completo e presenta un progredito stato di avanzamento. Esso rappresenta una buona base per gli ulteriori approfondimenti da parte della Confederazione, fra cui la verifica del possibile accorpamento fra infrastrutture in un’area già molto sollecitata come il Piano di Magadino, nonché la verifica degli eventuali effetti sinergici con il miglioramento dell’offerta di trasporto pubblico. Al momento il progetto generale è in fase di completamento e dovrà essere incardinato in maniera definitiva nel Piano direttore cantonale”. Il progetto dovrebbe essere recepito nell’Orizzonte di investimento 2040 del PROSTRA e gestito, nel prosieguo del suo iter, dalla Confederazione.

I cinque progetti
I cinque progetti di ampliamento riguardano tratte autostradali nella Svizzera tedesca: N1 Wankdorf-Schönbühl, N1 Schönbühl-Kirchberg, N1 Rosenbergtunnel a San Gallo, N2 Rheintunnel a Basilea e N4 Fäsen-staubtunnel a Sciaffusa. Tutti questi progetti hanno raggiunto uno stadio molto avanzato e saranno cantierabili entro i prossimi quattro anni. A questo scopo, vengono chiesti 4,002 miliardi lordi (prezzi aggiornati al 2020, IVA e rincaro esclusi). A questa somma si aggiungono 52 milioni per lo scambio di tracciato fra ferrovia e autostrada della Glattal, in coordinamento con la realizzazione della galleria ferroviaria di Brütten, e 300 milioni per la stesura degli altri progetti di ampliamento. Simili ampliamenti si sono resi necessari poiché le tratte autostradali interessate hanno ormai raggiunto il limite della capacità. Tali lavori sono anche indispensabili per evitare spostamenti di traffico verso la rete stradale subordinata, fenomeno che porta a un aumento dell’inquinamento acustico nelle aree residenziali e a una riduzione della sicurezza.

Sommaruga: “Inverventi necessari”
Stando alla ministra dei trasporti Simonetta Sommaruga, simili ampliamenti si sono resi necessari poiché le tratte interessate hanno ormai raggiunto il limite della capacità. Tali lavori sono anche indispensabili per evitare spostamenti di traffico verso la rete stradale subordinata, specie in caso di colonne, fenomeno che porta a un aumento dell’inquinamento acustico nelle aree residenziali e a una riduzione della sicurezza. Per la ministra socialista bernese, questi ampliamenti hanno anche l’obiettivo di evitare che il traffico autostradale finisca nei centri. In questo modo, non solo si contribuisce a mantenere attrattive queste zone, ma si crea spazio per il traffico lento e il trasporto pubblico.

Investimenti dal profilo ambientale e della sicurezza
In merito all’esercizio e alla manutenzione, allo scopo di garantire un’infrastruttura autostradale efficiente, anche dal profilo ambientale e della sicurezza, occorre investire continuamente. Per Sommaruga, appartiene al DNA di questo Paese fare in modo che tutti, anche chi abita in zone discoste, possano usufruire di una rete di strade nazionali senza buche, sicura e facilmente raggiungibile. Ne consegue un fabbisogno finanziario che va dai 2,086 ai 2,131 miliardi all’anno. La parte del leone, con costi compresi fra 1,113 e 1,139 miliardi, spetta alla conservazione del patrimonio infrastrutturale e impiantistico.

Completamento rete
Rispetto al progetto di rete autostradale definito nel 1960 (decreto sulla rete delle strade nazionali o NEB), mancano ormai poco meno di 40 chilometri al completamento. Rispetto alla progettazione originaria, i requisiti relativi a tracciati e configurazione delle autostrade sono fortemente cambiati. Il decreto sulle strade nazionali prevedeva infatti il ricongiungimento fra la N1 e la N3 al centro della città di Zurigo, con la cosiddetta “ipsilon”, ma tale soluzione dovrà essere stralciata dal NEB poiché non appare più al passo coi tempi, stando al Consiglio federale.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata