
Il ridimensionamento dei terminali FFS Cargo di Cadenazzo e Lugano-Vedeggio fa sì che il trasporto merci su rotaia sia un tema d'attualità. Oltre a partiti, sindacati e cittadini è anche RailValley, associazione per la promozione del traffico ferroviario, a pronunciarsi con un comunicato. Nello specifico, RailValley critica la scarsa innovazione tecnologica nel traffico merci ferroviario, al contrario di quanto si constata per il traffico passeggeri.
"Perché si è ancora fermi all'800?"
Secondo RailValley, la non redditività del trasporto merci "è da imputare alla mancata introduzione dell'innovazione tecnologica disponibile", al contrario di quanto fatto per il trasporto passeggeri. Qui, si spiega, "si è passato da convogli trainati da locomotive, con vagoni che in ogni stazione finale dovevano essere manovrati e ricomposti, a convogli fissi sia su lunga percorrenza che nel traffico regionale". Al contrario, "incomprensibilmente", nel trasporto merci "a livello tecnologico si è rimasti nell'800: si collegano ancora i vagoni a mano e per giungere a destinazione ci vogliono numerose manovre". Ciò, secondo RailValley, è ancor meno comprensibile alla luce dei consumi ridotti del trasporto su ferrovia: secondo le stime dell'associazione "un macchinista di un convoglio ferroviario porta in giro da solo fino a 40 carichi di camion, il suo treno consuma quattro volte meno energia di un TIR e l’ammortamento è almeno cinque volte più lungo di questi".