Il dato
8 svizzeri su 10 favorevoli a vietare i cellulari a scuola e i social sotto i 16 anni
Redazione
4 giorni fa
Un sondaggio AXA-Sotomo rivela ampio sostegno al divieto di cellulari nelle scuole e all’accesso ai social solo dai 16 anni, mentre preoccupano cyberbullismo e dipendenza da Internet.

Alcuni cantoni prevedono, a partire dal nuovo anno, il divieto dell’uso del cellulare nelle scuole dell’obbligo. Una misura che sembra trovare sempre più consenso tra la popolazione svizzera. Secondo il Rapporto sul monitoraggio delle cyber-apprensioni di AXA, realizzato con l’istituto Sotomo tra febbraio e marzo 2025 e che ha coinvolto 1'706 persone della Svizzera tedesca a romanda, circa l’80% degli intervistati si dice favorevole a un divieto dell'uso dei cellulari nelle scuole dell’obbligo. La stessa percentuale si dice favorevole anche al divieto di accesso ai social media per i minori di 16 anni. "Ciò dimostra che nel mondo digitale c’è un grande bisogno di proteggere i bambini", afferma Michael Hermann, responsabile di Sotomo. "La popolazione svizzera ritiene che siano necessarie misure politiche".

Litigi per il tempo trascorso davanti allo schermo

Dal rapporto emerge inoltre che l'uso di internet da parte dei bambini è fonte di discussioni anche a casa. Oltre la metà dei genitori con figli tra i 6 e i 17 anni dichiara di litigare occasionalmente o frequentemente per il tempo trascorso davanti allo schermo. Quasi tutti hanno stabilito con i propri figli delle regole per l’uso di Internet, ad esempio limitando l’accesso a determinate piattaforme online o il tempo trascorso davanti allo schermo. Ma l’attuazione delle misure concordate si scontra con la realtà: più di uno su due ha difficoltà a limitare l'uso di certe app o piattaforme, mentre il 46% dice di far fatica a limitare la durata del tempo trascorso davanti allo schermo.

Le preoccupazioni principali

Il confronto con il mondo digitale da parte dei bambini è fonte di preoccupazioni per gli adulti. Le preoccupazioni principali riguardano il cyberbullismo (43%), il cybergrooming, ossia l’adescamento online a fini sessuali (40%), e la visione di contenuti sessuali (37%). Per il 36% l’uso eccessivo di Internet rappresenta una sfida importante per i bambini. Gli intervistati riconoscono anche aspetti positivi del web, come lo sviluppo di competenze tecniche (39%) o l’accesso a informazioni e piattaforme didattiche, ma l’allarme per i rischi digitali resta alto. Per la maggioranza degli intervistati (85%), i bambini non sono sufficientemente informati sui rischi collegati alle piattaforme online: il compito principale spetterebbe ai genitori (89%), seguiti dalle scuole (77%).

L'uso di Tiktok

La piattaforma Tiktok, criticata per avere un elevato potenziale di dipendenza, viene valutata criticamente non solo tra i bambini, ma anche tra gli adulti. Il 48% si dice favorevole a un divieto generale per tutte le fasce d’età, il 39% è invece contrario, mentre il 13% è indeciso. Tuttavia, l’atteggiamento nei confronti di un divieto della piattaforma varia notevolmente a seconda della fascia di popolazione. Le persone più anziane sono più favorevoli dei giovani. Ma anche tra le persone che usano Tiktok settimanalmente, un quinto è a favore di un divieto.