Svizzera
4 svizzeri su 5 chiedono multe per chi viola la quarantena
Lara Sargenti
4 anni fa
Stando a un sondaggio di comparis, metà degli intervistati è per una vaccinanzione facoltativa. Le opinioni divergono su una nuova chiusura delle frontiere

Il vaccino contro il coronavirus non c’è ancora, ma quando sarà disponibile in Svizzera quale strategia si dovrà adottare? Il servizio di confronto online Comparis ha tastato il polso della popolazione, avviando un sondaggio nel mese di agosto, che ha coinvolto 1’041 persone in tutte le regioni della Svizzera.

La metà degli intervistati auspica una vaccinazione facoltativa e coperta dall’assicurazione di base
La metà degli adulti in Svizzera (49,2%) auspica una vaccinazione facoltativa e pagata dall’assicurazione di base. Il vaccino facoltativo è accolto bene soprattutto nella Svizzera tedesca, con il 51,2% contro il 43,9% del Ticino e della Romandia. Soprattutto fra le generazioni più giovani si nota però un atteggiamento radicale: un quinto degli under 56 chiede infatti un obbligo generale.

Quattro intervistati su cinque chiedono multe per chi non rispetta l’obbligo di quarantena
Una netta maggioranza (ben 4/5 degli intervistati) chiede pene pecuniarie per chi non osserva l’obbligo di quarantena in caso di esito positivo al test del Covid o di rientro da zone a rischio. Una netta maggioranza vuole inoltre sanzioni per chi fornisce dati personali falsi in luoghi aperti al pubblico come ristoranti o discoteche (73,4%) e per chi non segnala i contatti in caso di test positivo al coronavirus. La maggioranza degli intervistati (66,7%) ritiene poi che andrebbe multata anche la violazione dell’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi previsti.

Più tolleranza per chi non rispetta il distanziamento sociale
Diversa è la situazione per quanto riguarda le regole sul distanziamento sociale. Per il 67,9% degli intervistati in questi casi non è necessaria una multa. Di questo avviso sono soprattutto gli under 35: in questa fascia d’età, tre partecipanti su quattro sono contrari a una pena pecuniaria (rispetto al 62,1% della fascia 36-55 e al 64,3% della fascia 56-74). Tra chi è contrario alle multe, la percentuale degli uomini è nettamente superiore (al 71,0% contro il 64,8% delle donne).

Opinioni divergenti su una nuova chiusura delle frontiere
Le opinioni degli intervistati divergono quando si parla di una nuova chiusura delle frontiere nel caso in cui un intero Paese confinante dovesse essere inserito nella lista dei Paesi con obbligo di quarantena: la metà dei partecipanti al sondaggio crede che per i privati una chiusura temporanea delle frontiere sarebbe una misura sensata, mentre l’altra metà è contraria. L’ipotesi di una chiusura delle frontiere trova un consenso decisamente maggiore nelle zone rurali (51,7%) che tra gli abitanti delle aree urbane (40%). Un chiaro rifiuto su questo fronte arriva inoltre soprattutto da chi ha un livello di istruzione più elevato (48% contro il 40,6% delle fasce di popolazione con istruzione medio/bassa).

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata