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2025, l’anno delle graminacee: una stagione lunga e pesante per gli allergici
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Redazione
2 giorni fa
Un inverno mite e una primavera calda hanno favorito una fioritura precoce e intensa. Le graminacee hanno dominato la stagione, mentre a Zurigo cresce l’attenzione politica verso piante meno allergeniche.

I soggetti affetti da febbre da fieno possono tirare un sospiro di sollievo: la stagione dei pollini 2025 volge al termine. In particolare - spiega il Centro allergie Svizzera "Aha!" in un comunicato - i pollini delle graminacee (a cui reagisce circa il 70% delle persone allergiche in Svizzera) hanno dato filo da torcere a molti. Complessivamente, circa una persona su cinque in Svizzera reagisce ai pollini. Il bilancio del Centro arriva anche alla luce di una recente proposta presentata in Consiglio comunale a Zurigo: nelle nuove piantumazioni, in futuro, si dovrà prestare maggiore attenzione alle esigenze di chi soffre di allergie, con l’obiettivo di ridurre il carico di pollini in città.

Una stagione nella media ma intensa

Nel 2025 la stagione pollinica è iniziata in un periodo nella media: nocciolo, ontano, betulla e frassino hanno fiorito precocemente, ma senza particolari anomalie. Le graminacee invece hanno avuto un avvio molto anticipato e prolungato. Dopo un inizio d’anno mite e umido, con fasi di gelo, sono arrivati febbraio, marzo e aprile eccezionalmente caldi e secchi: condizioni ideali per una stagione pollinica precoce e intensa. Giugno ha portato poi caldo da record e siccità, prolungando la fioritura delle graminacee.

Nocciolo e ontano nella norma

L’inizio della stagione pollinica è avvenuto in un periodo regolare. Il gelo di gennaio ha evitato una fioritura troppo precoce dei noccioli a nord delle Alpi. Da fine gennaio, con il clima più mite, le concentrazioni di polline sono aumentate rapidamente. La fioritura principale di nocciolo e ontano si è concentrata come sempre in febbraio, senza ritardi significativi. Un’eccezione riguarda gli ontani purpurei piantati in ambito urbano, che possono fiorire già a Natale, liberando pollini capaci di scatenare reazioni allergiche.

Picco anticipato per betulla e frassino

La stagione della betulla è iniziata già a metà marzo, con un anticipo di 1–2 settimane sulla media pluriennale, complice l’inverno mite. Nel 2025, tuttavia, la quantità di polline è stata inferiore al 2024, quando si era registrato un vero “anno di pasciona”. Nonostante ciò, nei periodi più caldi e soleggiati si sono registrati picchi significativi di concentrazione pollinica. I frassini hanno seguito un andamento simile, con valori elevati soprattutto a marzo, in particolare in Ticino. Entrambe le fioriture si sono concluse ad aprile, come previsto.

Stagione lunga e pesante per le graminacee

La vera alta stagione è iniziata con le graminacee, già ad aprile, mentre la betulla era ancora in fiore. Secondo la biometeorologa Regula Gehrig di MeteoSvizzera, la fioritura ha avuto un anticipo di quasi due settimane rispetto alla media. Una breve fase fredda a Pasqua ha solo momentaneamente rallentato la crescita, poi il caldo ha accelerato la produzione di pollini. Tra fine aprile e maggio si sono registrate concentrazioni da forti a molto forti. A differenza del 2024, le piogge sono state rare, con conseguente stagione lunga e pesante, durata fino a fine giugno.

La politica guarda alle allergie

L’elevata presenza di pollini in città non porta solo starnuti, ma anche nuove riflessioni politiche. A Zurigo, una proposta in Consiglio comunale chiede di privilegiare piante a basso contenuto pollinico e di limitare l’uso di specie altamente allergeniche come betulle e ontani. Anche la comunità scientifica sostiene questa direzione: secondo le raccomandazioni pubblicate nell’Allergo Journal (giugno 2025), le città dovrebbero puntare su piante poco o per nulla allergeniche, per ridurre il rischio di danni alla salute in futuro.