
Brutta sorpresa per i vincitori della Coppa Ticino 2016/2017 di hockey. A seguito delle delibere della Federazione italiana Sport del Ghiaccio (FISG) scaturite nel corso dell’ultimo anno, alcune società italiane che partecipavano a campionati stranieri sono state richiamate a giocare all’interno dei campionati organizzati su territorio italiano.
Tra queste, appunto, anche i varesini Killer Bees, che pochi mesi fa si sono portati a casa la Coppa Ticino (vedi articolo suggerito). Dovrà rientrare anche l’ HC Ambrosiana Milano (Quarta lega).
"L’unica opzione percorribile per rimanere in terra elvetica, sarebbe stata quella di fondare una nuova società con sede in territorio svizzero che però si allenasse e giocasse solo oltre confine – hanno spiegato i dirigenti in un post su Facebook – Questo avrebbe comportato delle conseguenze sia in termini di costi, a cominciare dal dover effettuare tutte le procedure di transfer card illimitati di tutti i giocatori italiani per ottenere i permessi di gioco, sia in termini di perdita di identità vedendo svanire l’idea stessa di un team italiano, con giocatori italiani, impiegato in un campionato estero. Inoltre, secondo regolamento della Fedearazione svizzera, la nuova società sarebbe stata comunque esclusa da tutte le finali di campionato in quanto tutti i giocatori italiani sarebbero risultati stranieri non essendo di primo tesseramento svizzero”
"La società dei Killer Bees, così come i giocatori, ringraziano la Federazione Svizzera per la puntualità e la precisione che ha sempre dimostrato nell’organizzazione delle competizioni - si legge nel comunicato del club - Un ulteriore ringraziamento è dovuto in particolare a Paolo Angeloni che si è speso con impegno per valutare insieme ai responsabili Federali di riferimento, ogni strada che avrebbe potuto garantire la nostra partecipazione al campionato".
"Preso atto quindi della decisione Federale italiana, si confida che la “scelta” imposta nei confronti dei Killer Bees e delle altre due società, venga correttamente estesa a tutte le squadre che giocano all’estero, secondo il principio che le regole siano uguali e valgano per tutti".
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