Sport
Violenza negli stadi: gli ultras sono svizzeri e ben integrati
Redazione
17 anni fa
È quanto emerge da uno studio del Fondo nazionale svizzero della ricerca scientifica

Giovane, svizzero e ben integrato: il tifoso di calcio diventa facinoroso a causa della sua incondizionata identificazione con la squadra del cuore e con la propria città. È quanto emerge da uno studio del Fondo nazionale svizzero della ricerca scientifica, pubblicato oggi. A scatenare gli atti di violenza a margine delle partite, come successo nello scorso fine settimana a Berna e Basilea, sono spesso le provocazioni. Gli atteggiamenti razzisti sono invece in calo.A differenza degli hooligan degli anni Novanta, i cosiddetti ultras non si recano agli eventi sportivi con l'unico scopo di inscenare scontri violenti, stando a un gruppo di ricerca guidato dal sociologo Thomas Busset. La sua indagine ha analizzato tre squadre elvetiche (Basilea, Young Boys e Servette) nell'arco di sessanta partite, effettuando anche 30 interviste approfondite.È così emerso che gli ultras sono composti prevalentemente di giovani di sesso maschile tra i 15 e i 25 anni. Essi provengono da tutte le classi sociali e si identificano senza mezzi termini nella loro squadra e nella loro città. Quasi sempre sono giovani svizzeri ben integrati, evidenzia lo studio.ATS

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata