
Benritrovate in finale. A 9 anni di distanza dall’ultima volta, Vacallo e Lugano di nuovo contro. Di nuovo avversarie nella finale più bella, più tesa, ma soprattutto più impronosticabile che ci potesse essere. Nonstante i gialloverdi abbiano vinto entrambi gli scontri diretti stagionali (75-53 all’Elvetico in ottobre e 89-62 al Palapenz a gennaio) e abbiano dalla loro il fattore campo, la crescita avuta dai bianconeri nelle ultime partite è stata davvero importante. In questo senso l’arrivo di Mohammed Abukar è stato davvero determinate: non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto per quel che riguarda i rapporti all’interno dello spogliatoio. La finale Una finale dunque dall’esito tutt’altro che scontato, anche se il presidente dei Tigers Alessandro Cedraschi continua a vedere Vacallo favorita: “Loro hanno molta più esperienza di noi nelle finali, sono molto scafati e hanno un gruppo solido. Per noi sarà molto difficile venirne a capo, comunque lo sport è fatto anche di sorprese”. Un ruolo di favorita che il presidente gialloverde Luigi Barattolo rifiuta categoricamente: ”Direi assolutamente l’opposto. Al mese di settembre avevamo come obbiettivi la finale di Coppa Svizzera e l’abbiamo vinta, volevamo arrivare nelle prime quattro e siamo in finale. Lugano invece ha dimostrato di voler vincere assolutamente il campionato. Quando si vanno ad acquistare i rinforzi durante l’anno penso che sia chiaro che si vuole arrivare a vincere anche l’atto conclusivo”. La rivalità Non mancano, e non poteva non essere così, le scaramucce verbali. Infatti Cedraschi controrilancia: “Siamo molto migliorati poco alla volta, perché come tutti gli anni siamo stati costretti a rifare la squadra, un po’ perché anche Vacallo ce ne ha portati via due eh… non voglio tornare sull’argomento, ma abbiamo costruito un po’ il Vacallo”. Una rivalità di lunga data, che l’anno scorso è cresciuta ancora di più dopo il clamoroso exploit della SAV nella finale di Coppa Svizzera in cui i Lugano Tigers di Petipierre partivano come strafavoriti. Invece la squadra di Pastore, trascinata da il solito meraviglioso pubblico gialloverde riuscì a giocare la partita perfetta portando a casa il titolo. Una sconfitta che è stata mal digerita in casa Tigers (tanto che Petipierre a fine stagione non fu confermato), una ferita ancora aperta, che questa finale potrebbe però chiudere. Lo spettacoloUna finale che in molti vorrebbero vedere arrivare a gara 5 e che sicuramente regalerà grande spettacolo, sia in campo che sugli spalti. Questa sera infatti al Palapenz è previsto il tutto esaurito e anzi è un peccato non avere infrastrutture più capienti per eventi come questo. Ieri i due allenatori Rodrigo Pastore e Renato Carettoni hanno voluto invitare tutti i tifosi ticinesi alla partita per dimostrare ancora una volta di essere un esempio di correttezza per molti altri sport. Poi che vinca la squadra migliore.Foto CdT Fotogonnella
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