
Ora si fa davvero dura.O almeno sembra.Di cosa stiamo parlando? Della questione stadio di Bellinzona.Oggi La Regione Ticino spiega il tutto con un titolo eloquente: "La città mercato e i terreni che non ci sono".Come scrive l'estensore dell'articolo, quindici giorni fa il primo brutto colpo, con la Coop che ha deciso di rinunciare all'operazione.Oggi, un'altra pesante tegola, ovvero i terreni. La maggioranza dei proprietari dei sedimi della zona industriale non sarebbe per nulla intenzionata a cedere i loro terreni.Bellarca SA dunque non potrà contare sugli appezzamenti della Mancini e Marti/Otto Scerri SA, che avrebbero dovuto (o dovrebbero) ospitare parte del centro commerciale e della struttura sportiva. La conferma arriva direttamente dal vicepresidente del consiglio di amministrazione della Mancini e Marti, l'ingegnere Fabio Panzera: "Non rinunceremo a un solo metro quadrato della proprietà. La nuova pianificaziona dell'area che prevede l'insediamento di attività più qualificate, sarebbe una limitazione della nostra attività e avrebbe come conseguenza la cessazione della nostra attività. Se sarà necessario andremo sino al tribunale federale".Ma la grana non è finita qui. Infatti l'AC Bellinzona ha fornito alla Lega calcio la domanda di costruzione sui terreni della Mancini e Marti/Otto Scerri, come spiega ancora Panzera: "L'hanno fatto senza l'accordo della nostra impresa. Ovviamente ora noi dovremo informare la lega calcio di questa fattispecie".Insomma, la matassa si ingarbuglia e anche l'ottenimento della licenza sembra più nebuloso. Staremo a vedere.
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