Una domenica dal sapore dolce per l'FC Lugano, anzi dolcissimo. I bianconeri grazie alla vittoria contro il Winterthur si lanciano in vetta alla classifica a pari merito con Zurigo e Lucerna. Nella partita, andata in scena a Cornaredo, è stato decisivo l'apporto di Renato Steffen. L'argoviese, subentrato a Martim Marques al 70', sigla una doppietta che ribalta il risultato e regala alla sua squadra la vittoria.
La responsabilità di Steffen
Un ruolo, quello di Renato Steffen, decisivo e che è da esempio per la squadra. Per l'attaccante, però, la responsabilità non può essere solo sua: "Quando puoi giocare solo 20 minuti, provi in tutti i modi ad aiutare la squadra. Avrei comunque preferito fossimo già stati in vantaggio quando sono entrato. Alla fine però va bene così, mi fa piacere aver potuto aiutare la squadra. Provo sempre a dare l’esempio, da leader, da uno che vuole sempre vincere. È quello che ho provato a fare dal primo secondo in cui ero in campo, quindi sono felice per me stesso. Per quanto riguarda la squadra, da una parte voglio lodarli, dall’altra devono sapere che non sono solo uno o due giocatori che devono prendersi la responsabilità, ma anche tutti gli altri, perché siamo una squadra davvero forte. Oggi comunque contava solo la vittoria, che abbiamo colto", dichiara Renato Steffen.
La crescita di squadra
Il Lugano ha un potenziale ancora inespresso e per migliorare, secondo Steffen, ci vuole più coesione di squadra: "Non so se i primi 70 minuti non fossero abbastanza buoni. Abbiamo controllato la partita e l’avversario, ma in sfide del genere dobbiamo diventare un po’ più furbi. Non dobbiamo solo avere possesso palla, ma anche creare qualcosa quando abbiamo il pallone. Per me non è abbastanza se funziona tutto fino a 30 metri dalla porta avversaria, perché la zona pericolosa è l’area di rigore ed è lì che dobbiamo avere idee", sostiene l'attaccante bianconero. "Dobbiamo giocare in maniera più rapida e diretta, ci vogliono anche dei movimenti apparentemente inutili, che però aprono spazi per i compagni. È lì che dobbiamo migliorare, non possiamo basarci solo sulla creatività e sulla classe del singolo, bensì crescere come squadra. Quando lo faremo, compiremo un altro passo avanti e saremo ancora più pericolosi. Si tratto però di un processo e anche io vedo i miglioramenti, perché sono il primo che spinge in questa direzione. Oggi quindi sono felice, ma tematizzeremo questi aspetti in vista della partita di giovedì", afferma Steffen.
Steffen è il giocatore più decisivo della Super League?
Una maturità calcistica che porta Steffen ad essere uno dei giocatori più decisivi del massimo campionato svizzero: "Non lo so, è difficile da giudicare in prima persona, è meglio se lo decidano altre persone che amano il calcio come me, o giornalisti come voi. Ogni giocatore è diverso, inoltre adesso è anche tornato Shaqiri ed anche lui è in grado di decidere una partita dal nulla. Lascio il quesito a voi, io sono felice di aver potuto aiutare la squadra", sostiene Renato Steffen.
Numeri impressionanti
In questa stagione Renato Steffen può già contare in 7 partite con 5 gol, conditi da 3 assist. Numeri da leader: "È quello che si desidera, ma so quali sono le mie responsabilità nei confronti della squadra, so quello che devo e voglio dare. Ovviamente un gol non è mai scontato, bisogna sempre lavorare per ottenerli. Mi sento però bene, cresco insieme alla squadra e al club, quindi provo sempre a dare il 100%. A volte mi riesce bene – come oggi – altre invece meno e in quei casi magari riesco solo a fare un assist. Sono però sempre motivato al massimo e in questo modo spero di contagiare i miei compagni", dichiara l'attaccante argoviese del Lugano.
...e sul futuro
Il contratto di Renato Steffen è in scadenza, ma prestazioni di questo genere possono convincere facilmente la società bianconera. Per Renato Steffen non c'è fretta: "Ovviamente! L’ho anche già detto a Carlos, ma non abbiamo fretta. Gli ho detto che finché gioco così, va tutto bene, sia per il club, sia per me, perché parla a mio favore. Ho un’età in cui questi fattori non mi disturbano granché e lo mostro sul campo, penso che si veda quanta gioia mi dia ancora il calcio. Per quanto riguarda il futuro, vedremo, prima o poi ci siederemo a discutere cos’è meglio per tutti. Al momento semplicemente mi diverto a giocare con questa squadra, giovedì cominceremo anche l’avventura in Conference League. Il resto appartiene al futuro, al momento va tutto bene così" dice Renato Steffen.
Sulla Nazionale
Le prestazione, ovviamente, attirano anche gli occhi dello staff della nazionale che per il momento non sembrano intenzionati a lasciare a casa Steffen: "Non lo so, lo scopriremo settimana prossima. Io ovviamente sono sempre ottimista e penso che sarò convocato, ma non decido solo io, ma ovviamente anche Yakin e il suo staff. L’unica cosa che posso fare è dimostrare il mio valore in campo, per il resto vedremo se prima o poi non vorranno più convocarmi, ma non voglio avere in testa questi pensieri negativi".
La coperta corta in attacco
"L’assenza di un attaccante si nota meno se tanti altri giocatori segnano", sostiene Steffen. "Si è però visto come cambia il nostro gioco quando in campo c’è un vero attaccante, quando c’è un punto di riferimento che è capace di tenere su palla. Aliseda anche oggi ci ha provato, fa del suo meglio, ma non è ruolo in cui rende al massimo. Così è difficile. Con Przybylko in campo, abbiamo un punto di riferimento in attacco, è capace a tenere palla e a far salire la squadra. Posso però capire la società che, avendo due attaccanti più anche Babic che sta tornando, dice di essere messa bene in attacco. Si è però verificato lo scenario peggiore con i due infortuni e con la decisione che abbiamo preso come società, altri giocatori hanno dovuto giocare in attacco. Penso però che Da Silva e la società osserveranno con attenzione questo girone d’andata per capire se serviranno altri rinforzi e se sarà il caso, agiremo in tal senso, ma finché segniamo e tanti giocatori diversi vanno in rete, non penso che sia necessario" conclude l'attaccante del Lugano Renato Steffen.