
Il patròn granata Gabriele Giulini settimana scorsa non ha usato troppi giri di parole. “Sono sei mesi che stiamo lavorando al progetto del nuovo stadio - ha dichiarato - e ora posso dire che siamo ormai a soli 50 metri dal tagliare il traguardo. La mia penna è pronta a firmare”. “Voglio aggiungere - ha poi precisato - che in questi ultimi 50 metri può succedere di tutto, soprattutto in un periodo di crisi come questo. Non mi piace parlare a vuoto. Sia chiaro: per far si che il tutto vada davvero in porto dobbiamo lavorare ancora sodo”. Il concetto è poi stato ribadito ai diversi media ticinesi nei giorni seguenti. Ma senza l’aggiunta di grandi dettagli. Uniche eccezioni: la capienza (circa 12 mila posti) e la possibile ubicazione. Il comune che sembra essere in pole position per ospitare il nuovo stadio è nella cintura nord della città. Si tratta di Castione. Oggi possiamo però svelare nuovi particolari del progetto. Lo stadio è infatti solo una piccola parte di un discorso molto più ampio che comprende, oltre all’impianto sportivo, anche tutta una serie di valori aggiunti commerciali e residenziali. Costo totale del progetto, completamente privato e che si basa su capitali stranieri: 300 milioni di franchi. Ma di questi solo 50 andrebbero al nuovo gioiello dell’AC Bellinzona. L’idea è questa: uno stadio polifunzionale, aperto 7 giorni su 7, che si autofinanzi. Mancheranno ancora 50 metri, come dice il patròn milanese del club granata. Ma se l’ACB riuscirà davvero a realizzare questo sogno, allora la permanenza continua in Super League potrebbe davvero diventare realtà. [email protected]
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