
Mentre alle nostre latitudini si discute - a ragione - degli episodi di violenza contro gli arbitri (vedi articoli suggeriti), dalla Spagna arriva un episodio che sta già infiammando gli animi. Chiariamo subito, non si tratta assolutamente di un aggressione paragonabile a quelle verificatesi sui nostri campi, ma la scena alla quale ieri sera hanno assistito milioni di telespettatori non può che rilanciare il dibattito sul ruolo del direttore di gara e su quanto possa venir concesso ai calciatori sul rettangolo verde.
Nella partita di andata della Supercoppa spagnola il Real Madrid ha strapazzato per 3-1 il Barça al Camp Nou, ma i veleni post Clasico non mancano nemmeno stavolta. Il protagonista, nel bene e nel male, è il fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo: prima segna il gol del 2-1 - annullando il pareggiato su rigore (inesistente) dei blaugrana - poi si fa ammonire per essersi tolto la maglia per festeggiare e, pochi minuti dopo, rimedia un cartellino rosso per una presunta simulazione in area.
Nel protestare, il portoghese ha leggermente spintonato l'arbitro Burgos Bengoetxea (vedi VIDEO). Secondo l'articolo 96 del regolamento della federazione spagnola, il portoghese rischiava da 4 a 12 turni di squalifica, ma il giudice sportivo non è andato oltre la sanzione minima.
Il Real, scrivono in Spagna, farà ricorso per la seconda ammonizione e se dovesse vincerlo, Ronaldo potrebbe giocare il ritorno della Supercoppa mercoledì al Bernabeu per poi scontare la squalifica nella Liga.
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