Il ricordo
Schumacher, 10 anni fa l'incidente che cambiò la sua vita
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Redazione
un anno fa
Il 29 dicembre 2013 Michael Schumacher fu vittima di un incidente sugli sci. Da allora non si hanno più notizie sulle sue condizioni. Dieci anni dopo ecco il ricordo di Jean Alesi, che con "Schumi" ha condiviso mille battaglie tra i cordoli dei circuiti.

Sette titoli mondiali vinti: 1994 e '95 con la Benetton; 2000,2001,2002,2003 e 2004 con la Ferrari. Oltre 300 Gran Premi disputati, 91 gare terminate al primo posto, 155 podi e 68 pole position. Numeri che hanno fatto di Michael Schumacher uno dei migliori piloti di sempre in Formula 1, una leggenda del motorsport. Da dieci anni, però, di "Schumi" non si hanno più informazioni, da quando sulle piste di Méribel, in Francia, fu vittima di un incidente sugli sci in cui cadde e sbatté la testa contro una roccia. Era la mattina del 29 dicembre 2013. Sei mesi dopo uscì dal coma ed iniziò un percorso riabilitativo in una clinica privata. A settembre tornò a casa e da quel momento sul suo stato di salute è calato il sipario. Per ricordare la carriera del "kaiser", sulle pagine del Corriere del Ticino il giornalista Pino Allevi ha intervistato un grande rivale del tedesco, il francese Jean Alesi.

"Mi auguro solo che si senta bene e che sia tranquillo"

Pensando alle condizioni di salute attuali di Schumacher, Alesi spiega di vivere sentimenti contrastanti. "Da un lato avverto uno sgomento che mi spiazza. Io qui in piena forma, che mi occupo delle mie cose e seguo le gare, in piste o TV. Lui in qualche dimensione misteriosa che vive un'altra vita, molto diversa. Mi auguro solo che si senta bene, che sia tranquillo. Ecco, voglio pensarlo così, mandandogli affetto".

Il ricordo di mille sfide tra i cordoli

Diverse le gare di Formula 1 che hanno visto Schumacher e Alesi lottare fino all'ultima staccata. Tra i tanti gran premi condivisi, l'ex pilota francese ricorda in particolare la gara al Nuerburgring del 1995, quando 'Schumi' lo superò a due giri dalla fine. "Ero partito con le slick (gomme lisce ndr) sulla pista umida che immaginavo si sarebbe asciugata, gli altri con le gomme da bagnato. Accumulai quasi un minuto di vantaggio, mi sentivo la vittoria in tasca. Ma Schumacher nel finale si fermò per montare gomme nuove da asciutto e mi superò alla chicane andando a trionfare. Ci rimasi male, così come mi restò l’amaro in bocca quando, l’anno dopo, a Monza, lui con la Ferrari e io con la Benetton, mi scavalcò al pit stop, dopo che ero rimasto a lungo al comando".

Il ricordo di quel tragico incidente

Il 29 dicembre di dieci anni fa Alesi era in vacanza. "Ero a Sestriere (Piemonte) e mia mamma mi chiamò dicendomi che aveva sentito alla radio che Michael si era fatto male ed era finito in ospedale a Grenoble. Pensai a una gamba rotta o qualcosa del genere. Infatti gli mandai subito un messaggino scherzoso. Gli scrissi che, se lo desiderava, avrei potuto fargli da interprete, visto che lui non parlava una sola parola di francese. Non ci fu risposta. Capii che non stava bene e poi ne ebbi la conferma. Presi la macchina, andai a trovarlo in ospedale. Lo vidi, era in coma. C’erano tanti pareri contrastanti su come e quale sarebbe stato il decorso. Non era ovviamente una situazione facile, serviva del tempo per capire. Mi limitai ad abbracciare sua moglie Corinna".

"Spero in un miracolo"

Ripensando a quanto capitato al pilota-amico tedesco, il francese pensa "che la vita a volte è crudele. Non conosciamo il nostro destino, non sappiamo cosa ci accadrà domani. Ma siccome la vita continua, io per Michael spero sempre in un miracolo".

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