
Noor Ahmed è una ragazza americana e musulmana di vent’anni che gioca a golf nella squadra dell'Università in cui studia, a Linconl (Nebraska, Stati Uniti). A causa della sua fede la ragazza pratica lo sport con l’hijab, motivo che l’ha portata ad essere presa di mira sui social network.
“Sui social mi hanno insultato con ogni termine razzista possibile - ha raccontato la ragazza -. Mi hanno detto che le persone come me non giocano a golf. Hanno scritto che noi musulmani non abbiamo diritto di esistere in America e di tornarmene a casa mia. Peccato che casa mia siano gli Stati Uniti. Non mi scoraggiano quelle parole perché sono testarda. Quelli pensano di demotivarmi invece alimentano il fuoco che c’è in me. Diventerà una giocatrice migliore, diventerò una studentessa migliore”.
“Sono convinta che vestirsi con modestia sia un obbligo per le donne. È una mia scelta: ho indossato l’hijab a metà della seconda media, pensavo fosse il momento giusto. Ho deciso senza consultarmi con nessuno. Nessun amico, nessun parente”. Purtroppo immaginabili le prime reazioni: dall’oggi al domani sono scomparsi molti amici e molte amiche. “A un certo punto mi è venuto il dubbio: possibile che essere americani debba escludere la possibilità di essere musulmani? “.
Ad ogni modo, la ragazza non si è fatta intimorire dalle ingiurie ricevute e continua a giocare nella squadra a testa alta.
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