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Pelzer sulla falsa partenza: "Nessuna scusa per questo pessimo inizio"
©Gabriele Putzu
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Redazione
un giorno fa
Lo Sport Chief Officer bianconero analizza le difficoltà del Lugano: "Non cerchiamo capri espiatori, ma nuovi impulsi. Chi è con noi deve dare tutto, Croci Torti resta l’uomo giusto per guidarci fuori dalla crisi".

Ieri sera a Fuorigioco ha parlato Martin Blaser. Il CEO bianconero ha affrontato con grande disponibilità ogni tema messo sul tavolo. A questo link potete riascoltare le sue parole. Nel corso della puntata sono anche stati proposti alcuni stralci di un’intervista allo Sport Chief Officer bianconero Sebastian Pelzer. A seguire trovate l’integralità del colloquio con il dirigente dell’FC Lugano.

L'intervista

A seguito delle difficoltà che state vivendo sul campo avete deciso di separarvi da Riccardo Di Bendetto, preparatore dei portieri, e Andrea Aletti, assistente di Croci Torti. Come spiegate queste scelte?
"Non stiamo cercando scuse per il nostro pessimo inizio stagione. Vogliamo invece dare nuovi impulsi. Crediamo nel potenziale di Saipi e vogliamo aiutarlo a raggiungere il suo massimo potenziale. Per quanto riguarda Aletti la separazione con Aletti, vale lo stesso discorso. Vogliamo portare qualcosa di nuovo alla squadra. Queste decisioni sono state prese con l’accordo di Matti Croci Torti".

Va bene ma così sembra che abbiate punito due capri espiatori…
"L’ho già detto, non è così. Vogliamo dare nuovi impulsi al gruppo".

Rimane il fatto che il Lugano stia vivendo un periodo molto complicato. Quali sono secondo lei le ragioni?
"Abbiamo giocatori in rosa che nelle ultime settimane hanno perso la concentrazione: più che pensare alle prestazioni in campo si sono focalizzati sul loro futuro. Mettiamo in conto che, con la chiusura del mercato, questa situazione migliori. C’è poi un aspetto fisico: con l’eliminazione dalle coppe avremo più tempo per recuperare fra una partita e l’altra. Crediamo, e ci aspettiamo, che queste condizioni portino a migliori risultati".

Giocatori che hanno la testa al mercato e dunque non rendono. Non siamo di fronte ad una chiara mancanza di professionalità? In fondo il Lugano paga loro lo stipendio…
"Come società ci dispiace ma questo è il mercato. Abbiamo avuto diverse richieste per alcuni nostri giocatori che però non si sono concretizzate. Questi giocatori hanno ancora un contratto con noi e in base a questo contratto ci aspettiamo che tutti forniscano al massimo le loro prestazioni".

Osservando dall’esterno e ascoltando le sue parole ci viene da dire che il Lugano resta un club piccolo, in balia di attori più grande che posso destabilizzare il vostro spogliatoio.
"Per me è importante che chi firma per il Lugano, lo faccia con piena convinzione. Di fronte ad un contratto, ci sono diritti e doveri. Il nostro dovere è quello di pagare lo stipendio, quello dei giocatori è di giocare al massimo. Chi è con noi deve sempre spingere a tutta, anche perché questa è la loro unica chance per guadagnarsi l’interesse di altre società. Lugano è una piccola realtà, in un piccolo campionato. Uno dei nostri obiettivi è anche quello di permettere ai giocatori che vengono di svilupparsi e fare il prossimo passo nella loro carriera. Ciò però deve sempre avvenire nell’interesse dell’FC Lugano".

In questo senso la gestione di Hajdari (ceduto ieri all’Hoffenheim) è da ritenere sbagliata?
"No, ci erano giunte delle richieste. Abbiamo deciso di tutelare il club e il giocatore riducendo i suoi carichi di allenamento. Per questo non era a disposizione di Croci Torti".

Hajdari è finalmente stato venduto. In questi anni però il Lugano ha dimostrato difficoltà a cedere i propri giocatori? Come mai?
"Ci sono diversi aspetti da considerare: il primo riguarda le prestazioni che il giocatore riesce a fornire, il secondo concerne il ruolo dell’agente del giocatore: ogni professionista ne ha uno che lavora a modo proprio sul mercato. Questo per dire che la riuscita di una trattativa poggia su molti aspetti e che per una società è complicato poterli controllare".

E per quanto riguarda il mercato in entrata: è giusto attendersi novità?
"Abbiamo limiti fissati dal Financial Fair Play della UEFA e dai contingenti della SFL. Il discorso è chiaro: prima parte qualcuno, poi arriva qualcuno. Anche un portiere? L’ho già detto dopo la sconfitta contro il Sion: cerchiamo sempre buone occasioni, non solo per il ruolo di portiere".

Chiudiamo con il tema più scottante: Mattia Croci Torti è un allenatore in bilico?
"Il nostro allenatore non è discussione. È inutile che la società lo ribadisca dopo ogni partita. Crediamo in Mattia e siamo certi che ci guiderà fuori da questa situazione".

Resterà sulla panchina del Lugano anche se dovesse perdere le prossime quattro partite?
"Sì".

E invece Pelzer si sente in discussione? Per una buona parte dei tifosi bianconeri lei ha grosse responsabilità…
"È sempre difficile parlare di sé stessi. Quello che posso dire è sento la fiducia del CdA. La percepisco oggi esattamente come quattro anni fa, quando ho iniziato a lavorare per il Lugano. A tutto il resto non do peso".

 

 

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