
Giambattista Pastorello si dice tranquillo, anzi, di più.Il patron del FC Lugano, come scrive il Giornale di Sicilia (riprendendo una notizia per la verità già uscita più di un mese or sono sulla Gazzetta dello Sport), sarebbe accusato di frode sportiva quando era presidente del Verona. I magistrati hanno indagato l'attuale "patron" del FC Lugano nell'ambito dell'inchiesta sulle partite truccate che si riferisce alla fine del campionato 2002/03, fra queste quelle contro l'Ascoli (vinta in trasferta dal Palermo) ed il Verona (vinta in casa).Secondo gli inquirenti ci sarebbe stato il tentativo di aggiustare alcune partite del Palermo. Il Giornale di Sicilia scrive che Pastorello domani sarà a Palermo per testimoniare. Il patron bianconero però smentisce.“In questo momento sono a Verona e domani rientro a Lugano. Non andrò assolutamente in Sicilia in questi giorni. Lo faro più in là. Comunque sono tranquillissimo, io di questa storia non so nulla e non c’entro nulla”.Questa sera, patron Pastorello ha poi inviato un comunicato alle diverse redazioni. Eccolo qui integralmente.In relazione all’indagine da parte dei magistrati di Palermo legata alla asserita frode sportiva e alle partite così dette aggiustate il sottoscritto Giambattista Pastorello, ex presidente della società Hellas Verona F.C. S.p.A., dichiara di essere totalmente estraneo ad ogni e qualsiasi fatto o circostanza legati a gare truccate.In questa vicenda, laddove i fatti venissero confermati, ritengo che il sottoscritto, la società e i tifosi dell’Hellas siano parte lesa.Mi riservo quindi, nel caso in cui emergessero responsabilità, dirette o indirette, di dirigenti o tesserati della società di cui ero presidente, di agire a tutela del buon nome mio e conseguentemente della società che rappresentavo. Qualsiasi speculazione o strumentalizzazione giornalistica in relazione a tale vicenda verrà perseguita a termini di legge.
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