
Da ieri è direttore generale dell'FC Chiasso, dalla prossima assemblea ne diverrà anche vice presidente. Da oggi invece è operativo e al lavoro. Stiamo parlando di Carlo Cavalleri, colui che in pratica gestirà dalla A alla Z la società rossoblù. Innanzitutto val la pena capire chi è...
"Fondamentalmente sono un procuratore, all'inizio ho lavorato con calciatori italiani. In seguito mi sono spostato a Londra e lì ho allargato la cerchia dei miei clienti fino ad arrivare ad assistere giocatori in tutta Europa. Mi sono poi trasferito a Lugano aprendo la mia società di intermediazioni. Ho iniziato a conoscere tutte le realtà del territorio: Lugano, Chiasso, Locarno, Taverne,... Grazie al mio lavoro sono entrato in contatto con la società del Chiasso intuendone subito le potenzialità. Ora posso mettere in pratica e finalizzare la mia idea. Perché lavorare per il successo degli altri club quando questo club posso essere io? A Chiasso potrò massimizzare il mio lavoro. Sento di poter gestire al meglio questo club. Personalmente poi io sono il frutto delle esperienze di mio padre (Tiberio, noto agente, ndr.) e di mio nonno che è stato anche direttore dell'Atalanta."
A Chiasso però vorrà imprimere la sua personale impronta.
"Voglio dare il mio stile al Chiasso. Non vedremo una squadra prettamente italiana. La Svizzera è nel mezzo del mondo e a me non interessano i passaporti. Formeremo una piattaforma solida ma soprattutto punteremo su talenti in rampa di lancio che saranno determinanti in caso di rivendita. Di certo non prenderemo giocatori a fine carriera che vengono qui a svernare."
Ma con quali obiettivi arriva a Chiasso Cavalleri?
"Sarà un progetto biennale. Sarebbe stupido oggi predire che fra cinque anni avrò raggiunto chissà quali risultati. Non faccio nessuna promessa. Il calcio ti tradisce, basta un palo e cambia tutto. In questa stagione voglio creare una struttura solida che poi ci permetta di guardare in alto."
E invece, guardando più in là, la Super League è un obiettivo?
"Non so se ci sarà un lungo termine, ma se ci sarà l'obiettivo sarà la Super League. Ma non è l'obiettivo di quest'anno. Al termine di questo campionato voglio unicamente che ci si possa guardare in faccia dicendoci di aver lavorato bene."
Il lavoro di certo non manca. A Chiasso al momento non c'è nulla...
"Se chiedi ad un gestore quale sia il suo sogno, questo ti risponde che è quello di poter riempire una scatola vuota. Certo, il tempo è poco ma io sono capace di dormire anche solo 3 o 4 ore per notte. Non ho paura e poi non nascondo che mi sono già portato avanti: ho già individuato l'allenatore e 5-6 giocatori che fungeranno da colonna portante della squadra. Voglio tranquillizzare i tifosi, diverse operazioni sono solo da ufficializzare."
Il destino di Camolese è dunque segnato?
"Poter scegliere chi mettere in panchina è stata una forte motivazione ed una spinta ad accettare questa sfida. Ho individuato il profilo ideale per questo progetto, un tecnico che meglio si sposa al mio calcio. Per questo non considero che Camolese possa rimanere."
E cosa ne sarà di Bellotti, Croci Torti e Galante?
"Io voglio gente motivata, gente che non si spaventa e che non pensi di venire al campo in passeggiata. Se vedrò la mia stessa luce nei loro occhi allora rimarranno. Oggi comunque stiamo valutando ogni cosa: dal singolo filo d'erba al colore dei seggiolini."
Insomma, Cavalleri gestirà ogni aspetto del club...
"L'accordo con Persichino è chiaro: non volevo essere unicamente un direttore sportivo che si occupa del mercato. Io sarò un gestore tecnico, economico e finanziario del club."
E allora parliamo di finanze e di budget...
"Persichino continuerà a garantire la stabilità finanziaria del club, noi, con le nostre competenze, dovremo per esempio vendere giovani talenti in modo da rimpolpare le casse del club. La stagione dal punto di vista finanziario la si può garantire attraverso due cessioni. Per questo al momento non posso fare numeri. Sarà un budget elastico che dipenderà dal mercato e dalle plusvalenze."
Ma i salari chi li verserà?
"Gli stipendi, come proprietario, continuerà a versarli Persichino."
È vero che se la stagione dovessero andare male, toccherebbe a lei metterci la classica pezza?
"Non ci sono penali economiche, quello che è previsto è che se io non rispettassi quello che ho messo sul tavolo, anche per rispetto di Persichino, collaborerei alla copertura di eventuali negativi di gestione."
Ad oggi lei non possiede azioni dell'FC Chiasso ma in futuro?
"Credo in questo progetto. È previsto, con accordi nero su bianco, che io possa acquisire il diritto di sedermi alla poltrona del proprietario. Ho preteso questa clausola perché questo club avrà successo."
Patrick Della Valle
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