
Le parole Paolo Rossi le ha pronunciate giovedì sera al termine della trasmissione sportiva "Sport Club" della RSI. E potrebbero anche essere le sue ultime parole “ufficiali” da presidente dell’HC Lugano. “Un presidente - ha detto Rossi - può essere un decisore solo se la figura del finanziatore e quella del presidente coincidono. Se le figure non coincidono, il presidente diventa più che altro un mediatore tra centri di potere diversi, cercando di fare una sintesi, che sia la sintesi migliore ed è quello che faccio io o che cerco di fare”. Paolo Rossi, scrivono oggi il GdP e il Corriere del Ticino, ha criticato giovedì sera la Città di Lugano sulla scelta del progetto e del finanziamento per il nuovo stadio. Poi ha criticato anche il ruolo dei media riguardo al “caso Slettvoll”. Media infatti che avrebbero il vizio di scrivere e di dimenticare tutto in men che non si dica. Ma non è finita qui. Sì, perché Rossi avrebbe anche detto che l’HCL sarebbe spaccata in due. Insomma, i vertici avrebbero due visioni diverse di vivere e vedere la società. In altre parole: ci sarebbe una rottura per mancanza di fiducia tra Paolo Rossi da una parte e Geo Mantegazza e "l'eminenza grigia" Fabio Gaggini dall'altra. E le sue parole non sarebbero piaciute proprio al presidentissimo, scrive il CdT, che lo avrebbe convocato a un incontro con il Consiglio d’Amministrazione e i vertici. Lo scopo: rassegnare le dimissioni da presidente in un tempo abbastanza breve. Per la successione di Rossi i nomi più papabili che circolano sarebbero quelli di Ruben Fontana, responsabile della commissione tecnica e membro del CdA, e di Vicky Mantegazza, da poco eletta nel CdA della Società. Ma qualora ci fosse un cambiamento, questo dovrebbe comunque essere ratificato dall’assemblea degli azionisti prevista prima dell’inizio della stagione 2009-2010.
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