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Oliver Zesiger, da Football Manager alla finale di Coppa con il Bienne
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Redazione
3 mesi fa
Il coordinatore sportivo del Bienne si racconta dopo il grande successo della sua squadra in semifinale di Coppa Svizzera contro lo Young Boys che ha permesso ai Seeländer di diventare la prima squadra di Promotion League a disputare una finale.

Oliver Zesiger è il coordinatore sportivo del Bienne, squadra che lo scorso 26 aprile ha sconfitto 1-0 lo Young Boys in semifinale di Coppa Svizzera. In 100 edizioni della competizione mai nessuna squadra del terzo livello del calcio svizzero è stata in grado di raggiungere al finale. Un'emozione indescrivibile per un club che solo nel 2016 è fallito a causa di problemi finanziari. Il coordinatore sportivo del club è stato raggiunto da Ticinonews Sport: "È stato molto emozionante, sono momenti che non puoi quasi descrivere", afferma Zesiger. "Non ho ancora realizzato che abbiamo compiuto un’impresa storica. Era importante non subire gol nella prima mezz’ora, in questo modo avremmo avuto una possibilità".

La consapevolezza

Una partita, quella contro l'YB, che scrive la storia della società bernese. Dopo aver battuto il Lugano 2-0 nei quarti di finale, il Bienne liquida anche lo Young Boys. I giocatori del Bienne non avevano nulla da perdere e si sa quanto la testa influisca nel mondo del calcio: "La partita è andata come pensavamo, era questo il modo per batterli. Il campo era molto usurato e questo era sicuramente un vantaggio per noi, inoltre l’YB non era in gran forma. Sapevamo di poterli battere. Non avevamo niente da perdere, eravamo sfavoriti. Queste partite di Coppa sono come delle vacanze per i nostri giocatori, perché contrariamente al campionato, non dobbiamo vincere", spiega il dirigente dei Seeländer.

Gli episodi arbitrali favorevoli

La sfida intercantonale è stata condizionata anche da interventi arbitrali che, come conferma Oliver Zesiger, sono andati tutti a favore del Bienne: "Era chiaramente rigore!", ironizza il dirigente sul rigore decisivo realizzato da Malko Sartoretti al 99', "Scherzi a parte, bisogna dire che il contatto -in piena velocità- c’è stato. Si poteva dare come non dare, ma se l’arbitro dice di aver sentito il contatto, gli credo più che volentieri. Non so perché non sia intervenuto il VAR". Allo scadere del secondo tempo supplementare Tsimba sigla il gol del pareggio, ma l'arbitro annulla per un tocco di mano dell'attaccante giallonero: "Inizialmente ho maledetto il nostro portiere, perché aveva sbagliato l’uscita", dichiara Zesiger. "Anzi, magari non doveva uscire del tutto. Dopodiché ho visto che annullavano i gol. Vedendo i replay, ho visto che il nostro portiere era stato decisivo e avrei voluto abbracciarlo".

La festa

Al triplice fischio il Bienne scrive la storia: è la prima squadra di terza divisione a staccare il ticket per la finale di Coppa Svizzera. Una gioia difficile da descrivere per Oliver Zesiger: "A fine partita è stato il delirio. Ho abbracciato chiunque abbia incontrato. Mi sono pure infortunato durante i festeggiamenti: saltando tra le braccia del nostro capo stampa, le nostre ginocchia si sono scontrate. Ho zoppicato tutta la sera, ma nell’euforia non sentivo nulla. Quelle emozioni in campo, davanti ai nostri tifosi, sono state incredibili. Non dimenticherò mai quei momenti. È sicuramente il giorno più bello della mia vita sportiva. Abbiamo scritto la storia e questo non ce lo potrà mai togliere nessuno", sostiene a Ticinonews Sport.

Il sogno della finale diventa realtà

La finale poi, si disputerà come ogni anno a Berna. Un vantaggio per una città del Cantone: "Il fatto che la finale sia a Berna per noi è un vantaggio", dice il dirigente dei Seeländer. "Dista mezz’ora di treno da Bienne e penso che riusciremo a vendere tutti i 12'500 biglietti, se non di più. Faremo sold out, anche se mi aspetto più tifosi del Basilea. Sarà comunque una grande festa".

La carriera nata su Football Manager

Un traguardo raggiunto anche grazie alla competenze di Zesiger: "Non parlo volentieri di me stesso, però so riconoscere i miei meriti. 2 anni fa la squadra aveva chiuso 16esima, poi sono arrivato io e ora ci stiamo giocando la promozione". La carriera di Zesiger infatti non nasce sui campi sportivi, ma dal videogioco di calcio 'Football Manager'. Un'esperienza che gli ha permesso di acquisire conoscenze in ambito calcistico: "La mia carriera sportiva è iniziata grazie a ‘Football Manager’, gioco per cui ho lavorato come volontario dal 2009 al 2016. Ad un certo punto mi è venuta voglia di lavorare nel mondo del calcio. Sono stato scoperto su Twitter, qualcuno mi ha consigliato al Losanna. Per i vodesi ho lavorato dal 2018 al 2021 a cui hanno fatto seguito 2 anni in un’agenzia di giocatori a Basilea. A Losanna sono stato licenziato perché c’è stato il cambio di proprietà, avrei potuto mollare tutto, ma 2 giorni dopo sono andato ad una partita giovanile, dove ho incontrato il mio prossimo datore di lavoro. Mi sono preso dei rischi finanziari e personali, ma oggi posso dire che ne è valsa la pena", dichiara Zesiger. 

Il futuro

"Il mio futuro a corto termine è sicuramente al Bienne. Sono nato e cresciuto qui, sono felice di lavorare per questo club", racconta Oliver Zesiger sul suo futuro. "Vorrei poi tornare a lavorare in Super League. Ho vinto la Challenge League con il Losanna, potrei vincere la Promotion League e la Coppa con il Bienne. A quel punto mi mancherebbe solo la Super League. In futuro potrei lavorare in Germania, dove mi piace la cultura calcistica". Non solo, il dirigente del Bienne punta ad un ruolo più di scouting: "Mi vedo in futuro anche come direttore sportivo. Gioco a Football Manager dal 1997 quando si chiamava ancora 'Championship Manager'. Nel 2009 mi sono detto che mi piacevano le statistiche dei giocatori; quindi, ho scritto al forum che si occupava delle modifiche. Da lì è nato il contatto con il capo dei dati per i giocatori attivi in Svizzera. Mi ha chiesto se volessi collaborare, quindi per 7 anni ho lavorato a titolo volontario per ‘Football Manager’. Nel 2016 sono poi stato promosso a capo scout dei dati svizzeri. Ho cominciato a formare il mio team e oggi sono a capo di 20 volontari", conclude il coordinatore sportivo del Bienne.