
"La giustizia sportiva è uno scandalo". L'ex fuoriclasse francese ed ex presidente dell'UEFA Michel Platini torna a parlare del caso giudiziario che lo ha visto imputato per sospetta corruzione alla Fifa e poi definitivamente assolto dalla giustizia ordinaria svizzera, ma squalificato da quella sportiva. Lo fa a Sassuolo, nel Modenese, sul palco del Festival di Giustizia penale in una lunga intervista senza peli sulla lingua terminata ieri in tarda serata: "Il tribunale arbitrale dello sport (TAS) è pagato tutti gli anni un milione dalla Fifa. Una mafia svizzera dove il tribunale sportivo è il braccio armato dei dirigenti della Fifa per prendere le decisioni. Dunque non è normale e non è giusto, queste cose devono cambiare. Il calcio non appartiene a Uefa o Fifa, appartiene a tutti".
"Io come Dreyfus"
Se è stato assolto dalla Camera d'appello del Tribunale penale federale dall'accusa, tra le altre, di truffa e il Ministero pubblico della Confederazione ha rinunciato a fare ricorso contro la sentenza, Platini era stato squalificato per quattro anni da qualsiasi attività calcistica dal Tribunale arbitrale dello sport, decisione poi confermata dal Tribunale federale. "Il mio è il caso Dreyfus dello sport? Penso di sì", aggiunge Platini, facendo riferimento all'ufficiale francese di religione ebraica Alfred Dreyfus (1859-1935) che fu condannato ingiustamente all'ergastolo nel 1894 per tradimento. In seguito si scoprì che l'autore delle attività di spionaggio contro la Francia a lui imputate era un altro soldato. Dreyfus fu assolto nel 1906. "La Fifa - ha aggiunto Platini, intervistato dal vicedirettore del quotidiano italiano 'Il Messaggero', Alvaro Moretti - non mi voleva perché pensavano che avrei cambiato tutti loro, perché la zuppa è buona alla Fifa. Avevano paura che cambiassi tutto".
