
1322 partite in National League condite con 737 punti (296 gol, 441 assist). 337 partite e 152 punti (56 gol, 96 assist) in Nazionale. 19 Mondiali disputati e 5 Olimpiadi. 5 campionati svizzeri e 3 Spengler. Numeri impressionanti quelli di Andres Ambühl che nella serata di ieri ha messo il punto finale alla sua carriera con le maglie di club. Gara-6 di semifinale tra Zurigo e Davos è stata infatti l’ultima danza del grigionese sul ghiaccio delle piste di hockey svizzero. Stessa sorte anche per Marc Wieser, omaggiato anche lui dalla zondacrypto-Arena.
"Un esempio per tutti i giovani"
Un giocatore, Andres Ambühl, considerato da molti, se non tutti, un caposaldo dell’hockey svizzero per impegno, costanza, correttezza e, non per ultima, qualità hockeystica. Una leggenda dello sport elvetico, celebrato anche da Serge Pelletier in occasione de “Il Match” su Teleticino: “Vorrei fargli i complimenti per la sua grandissima carriera. È sempre stato un giocatore spettacolare, molto veloce e molto gentiluomo sul ghiaccio. Un esempio per tutti i giovani nel mondo dell’hockey”, afferma l’ex allenatore.
Sempre al massimo
A condividere il ghiaccio con Ambühl, da avversario, anche Elias Bianchi che a Teleticino ha commentato la straordinaria carriera del capitano del Davos: “I numeri parlano da soli. Ha giocato tantissime partite considerando anche che arrivare a 1000 presenze nel campionato svizzero non è da tutti. Ha giocato molto anche in Nazionale: una carriera incredibile. Ha dimostrato di avere una grande passione: non c’è stata una partita in cui si può dire che Ambühl abbia giocato solo al 90%. È un esempio per la passione che ha verso lo sport e la tenacia, la determinazione e la costanza che ha dimostrato in tutti questi anni”, dichiara l’ex capitano dell’Ambrì-Piotta.
L'ultima chance con la Nazionale
Ultima partita per Ambühl, ma solo con la maglia gialloblù del Davos. Il grigionese, infatti, parteciperà alla preparazione al Mondiale con la maglia rossocrociata e si giocherà le sue ultime carte per il 20esimo torneo iridato con la Nazionale. Secondo Elias Bianchi può essere un premio alla carriera: “Difficile dare una risposta. Se siamo onesti al 100%, probabilmente l’Ambühl visto quest’anno, a livello di prestazioni, non meriterebbe la Nazionale per questo Mondiale. Dovesse essere chiamato, potrebbe essere un premio alla carriera, ma non solo. Ambühl non ha mai rifiutato la Nazionale una volta e non ha mai saltato un torneo. A questo livello non puoi fare regali, ma nel caso del grigionese non sarebbe in primis un regalo e poi può ancora dare qualcosa. Io non lo convocherei nei tornei amichevoli, deciderei prima. Alla fine, penso che al Mondiale ci andrà. Con la carriera che ha fatto non si può chiamarlo per la preparazione e poi lasciarlo a casa”, conclude Elias Bianchi.